XX Settembre. Il nostro Dna dimenticato e tradito

Il 20 Settembre, oltre ad essere il nome di molte strade urbane, è la data in cui, nel 1870 le truppe del Regno d’Italia entrano a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, sancendo così l’unificazione del Lazio con l’Italia e la fine del potere temporale dei Papi (la cosiddetta “Presa di Roma”). Oltre la ricorrenza, è data in cui ogni anno, tanti di coloro che hanno dubbi sulla presenza in Costituzione dell’art.7 (Patti  lateranensi9), fanno mente locale sulla laicità di uno Stato che, per quanto se ne dica e se ne auspichi, non sembra molto laico.

La religione cattolica non è più quella di Stato solo dal 1984. La multiculturalità, al di là di chi crede che possa essere contenuta nell’ambito della religione cattolica (le missioni cattoliche nel mondo dicono di svolgere questa funzione), si dovrebbe manifestare anche con la multireligiosità… che non viene molto gradita quando, per esempio, a scuola c’è l’ora di religione cattolica e, come contraltare, l’esenzione con studenti che aspettano senza far nulla solo l’ora successiva.

Domanda: perché in uno Stato laico ci deve essere l’ora di religione?

Poi ci sono tutte le funzioni, le commemorazioni, gli incontri istituzionali in cui, immancabilmente (quasi sempre previsti dalle norme), è presente un ministro cattolico.

Poi c’è tutto il capitolo delle esenzioni e dei contributi dello Stato che, pur se sono coinvolte anche altre religioni, assumono dati sproporzionati per i metodi di distribuzione. Si pensi all’8permille. Le percentuali di chi indica a chi versare i soldi sono estese a tutti i contribuenti: 8 per la cattolica, 2 per altre religioni e 90 che non indicano, significa che l’80% di tutto l’8xmille del gettito fiscale va alla chiesa cattolica. Forse, uno Stato laico dovrebbe, se proprio ci deve essere questo contributo, consentire a chi vuole (e solo ad esso) di devolverlo in libertà.

Il 20 Settembre dovrebbe servire a ricordare chi siamo e come siamo cresciuti, includendo l’11 febbraio 1929 quando Mussolini firmò quei Patti Lateranensi con la la Chiesa cattolica che furono poi inclusi nella Costituzione repubblicana dopo il disastro nazi-fascista della seconda guerra mondiale. Ma il 20 Settembre le scuole sono aperte e i servizi amministrativi e di Stato funzionano come qualunque altro giorno feriale… praticamente, non si festeggia. Mentre si festeggia, per esempio, l’8 dicembre, cioè il dogma religioso della verginità della Madonna che avrebbe concepito e partorito Gesù Cristo.

Solo questo dovrebbe bastare a porre dei dubbi… ma non ci stupiamo più di tanto in un Paese dove buona parte del codice penale è lo stesso del codice Rocco siglato nel 1930 dal governo fascista. Due continuità che alimentano i dubbi sul fatto che il nostro Paese, per fascismo e religione di Stato, abbia ancora da decidere molto.

Intanto ci godiamo le corone istituzionali di fiori sui rari cippi che, a parte Roma proprio a Porta Pia, sono nelle nostre città.

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc