50 centesimi a copia, rete distributiva indipendente con migranti ed ex detenuti, redazione di giovani, precari, neo mamme e disabili. Un’idea partecipata di giornale a cui aziende, associazioni e cittadini potranno contribuire entrando a far parte entro il 30 dicembre 2018, data in cui Il Paese Sera andrà a regime pieno accompagnando i lettori tutto l’anno.
Oltre 55mila copie per ‘Il Paese Sera’ con il primo numero, dallo scorso 29 ottobre a Roma, Milano e Napoli. Con una resa stimata di solo il 4% dei giornali distribuiti, i lettori hanno acquistato circa 34mila copie del quotidiano dal costo in edicola di soli cinquanta centesimi e diffuso a bordo dei treni Italo (20mila copie aggiuntive), gratuitamente con copie omaggio nei bar. Nella sola area metropolitana di Roma sono state vendute secondo una prima stima circa 26500 copie. Distribuito a Napoli, Roma e Milano in 40mila copie in formato tabloid di 16 pagine a colori, il Paese Sera nasce come una sfida collettiva che vuole combattere precarietà e conformismo. E dare a lettori e edicolanti un nuovo strumento che rompe gli schemi attuali dell’editoria che stritolano l’informazione su carta stampata, tra calo delle vendite e sfruttamento.
Il Paese Sera non si avvale dei distributori tradizionali: punta a crearne uno nuovo che coprirà tutte le principali città italiane ed è composto da migranti ed ex-detenuti selezionati dalla Comunità di Sant’Egidio. La redazione avrà un corpo giornalistico fatto di giornaliste neo-mamme e neo-papà, disoccupati provenienti dalle aree depresse dal Paese e giovani. Sarà il primo giornale che utilizzerà come propria piattaforma di caricamento i social network. La gestione social sarà affidata a persone con sindrome di Asperger perché siamo certi di poter mostrare che la disabilità è un valore aggiunto e non uno svantaggio.
Il giornale si avvarrà anche di una “redazione Old” fatta da giornalisti pensionati, a cui è fatto divieto di scrivere, che garantiranno quello scambio generazionale divenuto impossibile nelle redazioni dei giornali per la scarsità di ricambio. Tutta la filiera è retribuita nella giusta misura e non si alimentano forme di precariato. L’editore è un soggetto misto composto da soggetti privati (aziende e cittadini) che decidono di partecipare all’impresa giornalistica sotto forma di impresa sociale. Ciascuno dei soggetti non può però cumulare più di 50 quote (valore di una quota 1.000 euro). Il prodotto editoriale ha un costo annuo di produzione pari a 1,2 milioni di euro.
Il quotidiano, diretto e fondato dal giornalista Luca Mattiucci, che da 15 anni lavora sui temi del sociale, della legalità e dei diritti, conta tra gli editorialisti Erri De Luca, Enrico Bertolino, Giobbe Covatta, Michela Murgia, Maria Grazia Cucinotta. Insieme con i disegni di Ryan Pagelow, Vauro Senesi, Damjan Stanich e le firme giornalistiche di Roberto Zuccolini, Emiliano Moccia, Maria Grazia Becherini, Anna Federica Toro, Giulia Polito.