L’emendamento Fava, approvato ieri dalla commissione per le Politiche comunitarie come ‘articolo 18’ della Legge comunitaria 2011, "suona come un pesante diktat in grado di minare la libertà di espressione in Rete e di disincentivare le iniziative economiche online: insomma, l’assassinio del web". È questa la dura presa di posizione del futurista (www.ilfuturista.it), webmagazine e settimanale di area finiana diretto da Filippo Rossi, nei confronti della norma proposta dal deputato della Lega Giovanni Fava che da lunedì sarà all’attenzione dell’aula della Camera. "In particolare- spiega il magazine – si tratta di ‘tre decreti a morte per la Rete’. Il primo punto ("il prestatore di servizio ha l’obbligo di monitoraggio preventivo di attività o contenuti potenzialmente illeciti") stabilisce secondo il futurista <un principio del tutto illiberale e inaccettabile sul piano giuridico (e etico). Il secondo, (l’obbligo per i fornitori di servizi Internet di rimuovere i contenuti illeciti su segnalazione di qualunque soggetto interessato), ha come risultato ‘la censura’. Il terzo, (i fornitori di servizi online che mettono a disposizione strumenti di promozione di attivita’ ritenute, in seguito, illecite, rispondono di una sorta di concorso di colpa) significa la morte del commercio elettronico". Insomma, prosegue l’affondo del futurista, con un riferimento alla legislazione che tante polemiche sta destando negli Usa, "il Fava e’ una versione aggravata del Sopa, nato persino in barba a ogni procedura comunitaria. Si tratta, conclude il magazine, di un ‘pastrocchio’, ma soprattutto di ‘omicidio doloso del web: un atto grave, nei confronti del quale è lecito promuovere una protesta, un gesto di difesa verso chi dichiara guerra alla Rete e alla nostra libertà.