Pdl in trincea a difesa del direttore del’ Giornale’ Alessandro Sallusti per il quale la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 14 mesi di reclusione per diffamazione aggravata.
"Quando il prossimo rapporto internazionale sulla libertà di stampa collocherà l’Italia al livello della Corea del Nord, voglio vedere se qualcuno avrà il coraggio di prendersela con il centrodestra", ha tuonato il vicecapogruppo vicario dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello. "Dopo la pronuncia della Cassazione- ha fatto eco il portavoce del partito di Berlusconi e Alfano Daniele Capezzone che altro deve succedere? Si intervenga subito a salvaguardia del ‘free speech’: un conto è rispondere (e questo è giusto, se io diffamo un altro cittadino), altro conto è il carcere".
"Una sentenza liberticida che segna una delle pagine più buie della magistratura italiana", ha dichiarato il capogruppo dei deputati Fabrizio Cicchitto.
"Non mi risulta che sia stato abrogato l’art. 21 primo comma della Costituzione, che recita:" Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con le parole, lo scritto e ogni mezzo di diffusione." Io non la penso come chi scrisse a suo tempo su ‘Libero’ che se in Italia ci fosse la pena di morte l’applicherebbe a giudici, ginecologi e genitori che hanno autorizzato una tredicenne ad abortire ma in base all’art. 21 come si fa ad impedirgli di manifestare il suo sia pur personale ed aberrante pensiero? Lo scandalo del caso Sallusti che tra l’altro queste cose non le ha scritte lui e magari neppure le condivide, non consiste tanto nell’entità della condanna ma nel fatto che i magistrati abbiano considerato diffamatorio la libera espressione di una, se pur discutibile, opinione.