Si profila un’approvazione sprint in Parlamento di una nuova legge che abroghi la previsione del carcere oggi previsto per il reato di diffamazione a mezzo stampa. Si sta valutando se procedere con procedura accelerata alla Camera e al Senato su un ddl bipartisan a cui consentire l’approvazione in sede legislativa già in commissione o invece affidarsi a un decreto che la ministro della Giustizia Paola Severino potrebbe già domani portare all’approvazione del Consiglio dei Ministri e di cui il Quirinale già domani sera potrebbe autorizzare con la controfirma l’entrata in vigore.
La decisione è questione di ore: nell’un caso e nell’altro l’obbiettivo è impedire l’esecuzione della pena detentiva per il direttore del Giornale Alessandro Sallusto, la cui condanna a 14 mesi dietro le sbarre per quel reato è stata confermata ieri dalla Cassazione e di cui per il momento la Procura di Milano ha sospeso l’esecuzione. Grazie al ‘favor rei’, infatti, la retroattività della norma giocherebbe a vantaggio della libertà definitiva di Sallusti, ferma restando la pena pecuniaria.
"Visto che nel dibattito di ieri sera alla Camera tutti i rappresentanti dei gruppi si sono espressi per una modifica della legge riguardante la diffamazione e i reati a mezzo stampa – ha fatto sapere stamani il capogruppo Pdl a Montecitorio Fabrizio Cicchitto- ricerchiamo una via di soluzione in tempi assai ristretti del caso Sallusti in sede legislativa di Commissione Giustizia. Nella serata di ieri ci siamo anche messi in contatto con il Ministro Severino e con altre autorità di Governo per esaminare la possibilità di un decreto".