"Il settore dell’editoria è in una situazione di crisi che tuttavia guarda al futuro". L’editoria è in una situazione di cambiamento ma "non in estinzione". Lo ha sottolineato Fabrizio Carotti, direttore generale della Fieg in audizione in commissione Cultura alla Camera sull’abilizione del finanziamento pubblico all’editoria, un intervento giudicato come un "errore grave". "In 5 anni – ha detto Carotti – c’è stata una riduzione molto grave per il settore in termini di fatturato, di pubblicità. E’ il sistema nel complesso che è in sofferenza ma è comunque un sistema che garantisce la democrazia". Per questo, secondo Carotti, l’editoria richiede interventi strutturali e transitori insieme. Sono ancora 20 milioni gli italiani che ogni giorno leggono un giornale e 506mila le copie online vendute. "L’editoria – ha spiegato Carotti – non è un settore assistito: su 7.000 ricevono una contribuzione diretta solo 215 testate. Si tratta di un’editoria specifica, di finalità come quella politica, quella legata alle minoranze linguistiche, alle cooperative, agli italiani all’estero". Il finanziamento a queste testate, che e’ stato ridotto di recente, ammonta a 55-56 milioni di euro. "Sono risorse residue", ha detto il dg. Accanto a queste c’e’ il fondo cosiddetto Lotti, un fondo straordinario per interventi all’editoria che "aiuta la trasformazione verso l’online".