di Roberto Malini
Pochi si rendono conto che con la vignetta raffigurante Maometto piangente che regge un cartello recante la scritta "Je suis Charlie", un’immagine che caratterizzerà la copertina della rivista "Charlie Hebdo" che uscirà in tutto il mondo, in sedici lingue, viene alla luce una crisi che riguarda cultura e civiltà e che non ha precedenti nella storia. Libertà e pace sembrano diventare, drammaticamente, alternative e non le due facce della necessaria convivenza fra i popoli. Non si può rinunciare né all’una né all’altra, ma oggi più che mai nonviolenza e dialogo costituiscono le chiavi critiche per evitare il peggio.