La Commissione Pari Opportunità di Assostampa Siciliana, Sindacato unitario dei Giornalisti, desidera esprimere la propria opinione sui contenuti del dibattito che coinvolge la figura di Carola Rackete, in particolare sull’indumento intimo con cui si è presentata, anzi con cui non si è presentata, in procura negli scorsi giorni. “Non possiamo rimanere indifferenti di fronte ai toni utilizzati dal giornale Libero, moralistici, goliardici e di certo lontani dal giornalismo di qualità – si legge in una nota -.
Non è accettabile che di fronte alla drammaticità di una vicenda che tocca da vicino la vita di esseri umani e i loro diritti, un giornale nazionale si soffermi sul reggiseno della comandante della Sea Watch. Questo precipitare della carta stampata nella spirale di uno stile che scimmiotta quello istintivo e involuto dei dibattiti digitali, tradisce il lavoro di tutti noi, dei colleghi e colleghe che si impegnano per raccontare con onestà, spirito di servizio, modalità adulte.
Parlare di “sfrontatezza personale” e di “dettaglio fuori luogo”, a proposito del reggiseno assente, invocare “un po’ di decenza in più in un luogo pubblico”, sono espressioni intollerabili da parte di un giornalista. Una stampa libera e civile, conscia del proprio ruolo, può tollerare l’assenza di reggiseni, ma deve obbligare tutti, soprattutto se stessa, a indossare i neuroni”, conclude la nota.