Il 26 luglio cambierà il modo di fare cronaca? La libertà di stampa sarà ingabbiata da norme che ci imporranno il paludamento nella ufficialità? La giusta tutela della privacy è il pretesto per mettere il bavaglio alle notizie e alle inchieste scomode?
Scusate la banalità delle domande ma un dato è certo: quel giorno, ormai vicinissimo, dovrebbe diventare operativa, se non interverranno proroghe, la disciplina sulle intercettazioni telefoniche che, in un modo o nell’altro, avrà un impatto importante sul nostro lavoro.
Commetterebbe un grave errore chi pensasse che la nuova legge con cui dovremo fare i conti è un affare di esclusiva competenza dei giornalisti impegnati nella cronaca giudiziaria. In realtà l’impatto sarà complessivo e coinvolgerà tutti, proprio tutti, nei quotidiani, nei periodici di informazione politica e nei periodici di informazione leggera e di intrattenimento, nei blog, nelle radio, nelle televisioni.
Ecco perché, questa volta, dedichiamo la nostra newsletter alle intercettazioni telefoniche ed ecco perché l’Associazione Walter Tobagi ha collaborato con l’Università nella organizzazione dell’evento formativo deontologico del 12 giugno pomeriggio nell’aula 208 in Statale (è in piattaforma Sigef).
Crediamo che la normativa vada spiegata nelle sue ricadute e nelle sue criticità affinché ognuno di noi possa riflettere anche per offrire una risposta ragionata alle domande iniziali. La discussione è aperta fra chi crede che la legge sia un “gentile regalo” impacchettato per tapparci la bocca e chi invece pensa che nelle maglie del decreto legislativo vi siano comunque spazi non piccoli per continuare ad andare controcorrente riportando, con onestà e con i dovuti riscontri, i fatti sui quali vi è un prevalente interesse pubblico alla divulgazione. Conoscere questi spazi, per poi occuparli in modo intelligente e serio, è essenziale nel nostro presente e nel nostro futuro.
E a proposito di futuro è lì che guarda Andrea Fioravanti allievo del master di giornalismo, il settimo biennio che sta terminando. Nel suo pezzo ci spiega come alcuni colleghi della scuola abbiano avviato interessanti start-up giornalistiche e abbiano ipotizzato nuovi progetti editoriali. È solo con le idee, con il coraggio e con la passione che si affrontano le sfide professionali.
Lo abbiamo detto la volta scorsa e lo ripetiamo: intendiamo, come Associazione Walter Tobagi e come Ordine Giornalisti della Lombardia, avere un occhio attento alle tematiche del presente e alle prospettive del domani. Un impegno che ci auguriamo possa essere utile.
Fabio Cavalera
Consigliere Ordine Giornalisti Lombardia – Presidente Associazione Walter Tobagi per la formazione al giornalismo