Chiusi in casa: l’Italia ai tempi del coronavirus. Tg di prime time: quasi 25 milioni di spettatori. La “sfida” dell’epidemia, battaglia di tutti.
I Tg dal 9 al 13 marzo – Tutti a casa! Le misure straordinarie per frenare l’espansione dell’epidemia di Covid-19, con l’esplicita richiesta di non uscire dalle proprie abitazioni, salvo “comprovate esigenze”, sconvolgono la vita degli italiani, obbligandoli a trascorrere anche le serate a casa. Per i Tg del prime time si materializzano così 6 milioni e 500 spettatori in più (+ 36,7%) rispetto allo scorso mese, con il pubblico che passa da una media quotidiana di 18 milioni, ai 24 milioni e 500mila della scorsa settimana. Giovedì il picco, con 24 milioni e 795mila spettatori conteggiati da Auditel. A guadagnare di più sono Tg2 (+45,6%), Studio Aperto (+43%) e Tg3 (+32,9%). Tg La7 è ultimo in questa speciale classifica, con un +24,2%.
Come nelle scorse settimane, l’informazione di serata documenta il dilagare del contagio dedicandovi edizioni quasi monotematiche, che non sottovalutano i fronti problematici, ma cercano di stimolare rigore e lucidità. Al numero crescente delle vittime si accosta quello dei guariti, mentre la situazione di estrema gravità nelle provincie lombarde viene raccontata sottolineando l’impegno delle istituzioni. Il prime time utilizza un linguaggio che sprona i teleutenti ad accettare la sfida che “impegna tutti i cittadini”.
Nel complesso, non emergono da parte dei Tg di prime time critiche nei confronti dei provvedimenti presi dal governo, sebbene non venga oscurata l’apprensione dei soggetti (gli operatori sanitari, gli operai delle fabbriche) che non si sentono sufficientemente tutelati. I Tg del Servizio pubblico dedicano maggiori spazi alle risposte e all’attivazione della società civile, e alle tante iniziative spontanee dei cittadini per adeguarsi al tempo obbligatoriamente libero, e all’utilizzo dei social per ovviare alla distanza fisica. Grande apprezzamento va, inoltre, agli operatori sanitari, in prima linea ormai da più di tre settimane. Tg1 interpella mercoledì da studio l’infermiera dell’ospedale di Cremona, la cui foto è divenuta una delle immagini simbolo di questa “battaglia”. La7, giovedì, intervista il direttore dell’ospedale di Bergamo, che segnala, commuovendosi, che la sua struttura presto non sarà in grado di accogliere altri arrivi. Tg5 venerdì dedica un accorato servizio ai “nonni”, ricordandone i meriti, e invitando le famiglie a non lasciarli soli.
Maggioranza, la parola ai ministri. L’opposizione: “Chiudiamo tutto”. Bce, la gaffe di Lagarde. Nostalgia di Draghi. L’Europa “delude”, la Cina ci assiste.
In queste giornate in cui la “vecchia” cronaca politica non trova spazio, la voce dei leader della maggioranza lascia il posto agli interventi dei ministri (Lamorgese, Speranza, Bonafede e Catalfo), spesso ospiti di diverse testate. Lo stesso vale, in parte, per le opposizioni, impegnate nella battaglia per ottenere ulteriori livelli di sicurezza. Salvini, Meloni e Tajani rilanciano le istanze avanzate dai Presidenti di Regione Fontana e Zaia: “Si deve fare di più. Chiudiamo tutto”. Posizioni forti, riprese soprattutto dai Tg Mediaset, ma sostanzialmente depurate dalle strumentalizzazioni politiche contro la maggioranza. In questo senso rimandiamo al rapporto Eurispes – Coris de La Sapienza, pubblicato nei giorni scorsi.
Gli elementi polemici sono trasversalmente riservati all’Europa, accusata di fare troppo poco. Nei servizi la scarsa solidarietà verso il nostro Paese, ma anche l’apprensione per le poche azioni intraprese (almeno fino a giovedì) dai maggiori paesi, malgrado l’Oms abbia decretato la “pandemia”. Le critiche compaiono con più forza sui Tg Mediaset, e in particolare su Tg4, su cui spicca, martedì, un galvanizzato Mario Giordano. Toni più moderati da parte dei Tg Rai, che mercoledì, seguiti da Tg La7, tendono a ricomporre il tessuto europeo, riprendendo gli interventi della Presidente Von Der Leyen in favore del nostro Paese (ribaditi venerdì).
Gli strali della politica, sia maggioranza che opposizione, si abbattono giovedì contro la Bce, dopo che le dichiarazioni della Presidente Lagarde hanno contribuito al peggior calo di sempre della borsa di Milano, e all’innalzamento dello spread. I Tg Mediaset riprendono le parole di Meloni, che chiede le dimissioni di Lagarde, mentre nei servizi si rimpiange la figura di Draghi. Doppio titolo per Tg La7, che rilancia (come i Tg Rai) l’assai duro intervento del Presidente Mattarella. Con l’apertura di Bruxelles che, tra giovedì e venerdì, archivia sostanzialmente il fiscal compact e autorizza l’Italia “a spendere” in deficit, la crisi sembra superata.
Se fino a pochi giorni fa l’Europa ci ha deluso, i Tg di serata manifestano soddisfazione per le manifestazioni di vicinanza del governo cinese, che ha inviato esperti e apparecchiature mediche (titoli e servizi da mercoledì). Particolarmente toccante l’esibizione canora, rilanciata da Studio Aperto, di un gruppo di tenori cinesi laureatisi al conservatorio di Milano che cantano insieme in streaming Nessun dorma.