Si concretizza la collaborazione fra il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina, diretto dal prof. Giuseppe Giordano, e l’Assostampa Messina, con l’avvio della stagione di incontri formativi accreditati dall’Ordine dei Giornalisti.
Il primo corso, a cui sono stati riconosciuti 5 crediti deontologici, si terrà il 27 aprile prossimo, dalle 15 alle 18, nell’Aula magna ex Facoltà di Farmacia alla Cittadella universitaria dell’Annunziata. Il tema sarà “Il Linguaggio di genere nella narrazione giornalistica, tra grammatica ed etica”. Relatori saranno Fabio Rossi, professore ordinario di linguistica italiana al Dicam, e la giornalista della Gazzetta del Sud Natalia La Rosa, vicecaposervizio responsabile dell’inserto Noi Magazine e della GDS Academy. Modererà i lavori il segretario dell’Assostampa Messina Sergio Magazzù.
Il corso prenderà le mosse dal richiamo deontologico all’uso responsabile delle parole, quale strumento di lavoro nella professione giornalistica, che è stato uno dei temi portanti nel corso degli Stati generali della Parola, dell’Informazione e dell’Editoria, tenutisi nei giorni scorsi a Taormina su iniziativa dell’ordine dei Giornalisti di Sicilia.
In questo contesto, nel rispetto della verità dei fatti e della dignità delle persone, una nuova sensibilità, rivolta ad una più efficace rappresentazione delle differenze di genere in chiave non solo binaria, richiede anche nel campo della comunicazione un’attenta riflessione. Ad alimentarla in maniera consistente il recente parere dell’Accademia della Crusca in risposta ai quesiti prospettati sul tema dalla Comissione Pari Opportunità della Corte di Cassazione: tale autorevole parere, riferito al linguaggio giudiziario e esteso a quello istituzionale e degli enti pubblici, propende per la necessità di procedere “senza esitazione” alla declinazione femminile delle cariche professionali, offrendo indicazioni e numerosi spunti di riflessione sull’uso del “maschile inclusivo” e dell’asterisco o schwa per rappresentare il genere non binario. Lo scopo del corso è di contribuire a fornire elementi di valutazione in merito alle esigenze di una narrazione che cambia, e richiede adeguati strumenti conoscitivi da parte di professioniste e professionisti dell’informazione, richiamati alla responsabilità deontologica del veicolare contenuti corretti nella sostanza e nella forma, costituendo un fattore “modellizzante” e “riflettente” per l’opinione pubblica attraverso i diversi canali di diffusione mediatica che, soprattutto nell’ambiente digitale, permangono per la consultazione diventando veri e propri esempi di riferimento linguistico corrente.
Tra grammatica e etica, il corso si propone di fornire indicazioni scientifiche di carattere linguistico sulla correttezza, ad esempio, della declinazione al femminile delle professioni, esplorando le ragioni per le quali essa di frequente non viene applicata, sull’uso del maschile “inclusivo” o “non marcato” (cioè dell’uso della forma al maschile per ricomprendere anche quella femminile: ad esempio “studenti” per indicare un gruppo scolastico misto), sull’introducibilità di asterischi o shwa al posto della vocale finale, e in generale sulla ricerca di formule adeguate ad un’esposizione più rispettosa e inclusiva. Ma si propone altresì di offrire esperienze sul campo, legate alla necessità pratica di mediare tra le diverse esigenze, anche tecniche, nel giornalismo e nella comunicazione istituzionale al fine di contribuire ad una rappresentazione della realtà coerente con la sensibilità che si va affermando in maniera sempre più consistente.
Tra le esperienze, si inserisce l’attività legata all’inserto Noi Magazine di Gazzetta del Sud che, con la GDS Academy e il progetto “Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine”, offre ai giovani un canale di comunicazione e partecipazione privilegiata nel segno dell’inclusione e del rispetto delle diversità, e si caratterizza per scelte linguistiche di genere promosse e condivise in ambito universitario e scolastico, anche al fine di stimolare la riflessione proprio nei luoghi in cui si pongono le basi per la formazione culturale individuale. In tale prospettiva, il corso di formazione si inserisce anche tra le attività promosse dall’Ateneo con Società Editrice Sud, e in particolare nell’ambito di Unime GDS Lab, il laboratorio di tecnica giornalistica i cui partecipanti – studentesse e studenti dei corsi di giornalismo Unime e anche di altri dipartimenti – saranno presenti in aula assieme a giornaliste e giornalisti iscritti a partecipare al corso di formazione attraverso la piattaforma OdG.
Il secondo corso già accreditato, a cui sono stati riconosciuti 3 crediti, è in programma il 3 maggio prossimo, dalle 15 alle 18, nella stessa sede, e avrà come titolo: “Il dibattito sul fine vita in Italia: problemi e prospettive”. Relatori saranno Anna Gensabella, già professoressa ordinaria di Filosofia morale al Dicam Unime, Francesco Puliatti, responsabile del coordinamento per la donazione e i trapianti dell’Azienda Policlinico Gaetano Martino di Messina e la giornalista Lorenza Mazzeo, anestesista dell’Irccs Neurolesi Bonino Pulejo.
Il successivo appuntamento è previsto il 17 maggio, dalle 14,30 alle 17,30 sul tema “La rappresentazione della guerra tra realtà e post-verità” che sarà discusso da Mariaeugenia Parito, professoressa associata di Sociologia della comunicazione, coordinatrice del CdS Magistrale in Metodi e Linguaggi del Giornalismo (Dicam Unime) e da Giovanna Costanzo, professoressa associata di Filosofia morala (Dicam Unime).
Il 16 giugno dalle 10 alle 13 Stefano Agosta, ordinario di Diritto costituzionale (Dipartimento Giurisprudenza Unime) e Josephine Condemi, dottoranda (Dicam Unime) discuteranno invece su “L’informazione nell’era del Metaverso”. |