“Il Premio Nobel per la Pace 2021 assegnato a Dmitry Andreyevich Muratov, giornalista russo e direttore di Novaya Gazeta è un atto concreto di solidarietà e speranza nei confronti di chi in Russia continua a lottare ogni giorno per la libertà di espressione e di manifestazione del pensiero, in condizioni difficilissime”, lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.
“Le recenti elezioni, soggette a pesanti intimidazioni e brogli, hanno assicurato a Vladimir Putin una maggioranza schiacciante nella Duma russa; il principale oppositore, Andrej Navalny, è stato ridotto al silenzio, recluso e dimenticato in una ‘struttura di rieducazione’; l’Unione Europea continua a soggiacere al ricatto energetico di Vladimir Putin che manovra a proprio piacimento i prezzi del gas.
Il Premio Nobel a Muratov è ancora più denso di significato perché arriva nel quindicesimo anniversario dell’omicidio a Mosca di Anna Politkovskaja, giornalista anch’essa di Novaya Gazeta, implacabile accusatrice di Putin per le atrocità commesse dai militari russi in Cecenia. Ieri sono scaduti i termini di prescrizione del procedimento penale e Novaya Gazeta ha richiesto al tribunale di prorogare tali termini per portare alla sbarra i mandanti dell’omicidio (il killer Rustam Makhmudov sta scontando l’ergastolo). Ai funerali di Anna Politkovskaja – giova ricordarlo – l’unico esponente politico europeo presente fu Marco Pannella. Ci piace riportare qui uno dei suoi ammonimenti, che vale sia per la situazione russa sia per quella italiana ed europea: ‘non avere speranza, essere speranza!'”, concludono