“Dal corpo dei malati al cuore della politica” è da sempre il motto dell’Associazione Luca Coscioni, ma se di politica son pieni i palinsesti del servizio pubblico radiotelevisivo, dei problemi che i malati incontrano, della violazione dei loro diritti umani, a partire da quello alla salute, o delle limitazioni arbitrarie, spesso incostituzionali, che la ricerca scientifica subisce per mano della politica non vi è traccia nei programmi della TV di Stato.
In vista del rinnovo del Consiglio di Amministrazione della RAI, l’Associazione Luca Coscioni sostiene l’auto-candidatura di Carlo Troilo a membro del CdA perché ritiene che occorra garantire la presenza di chi, da giornalista professionista e militante della libertà di stampa e dei diritti umani, da sempre si preoccupa della laicità dello Stato – e quindi della politica – e che persegue occasioni di confronto e contraddittorio su temi gesuiticamente denominati come “sensibili”. Troilo – che come direttore delle Relazioni Esterne della RAI coniò lo slogan “RAI, di tutto di più”, vuole una RAI impegnata “di più” sui diritti civili ma anche sui doveri dei cittadini.
Occorre che la RAI rispetti il proprio contratto di servizio che le affida precisi compiti relativi alla qualità dell’informazione. Quel che occorre non è garantire la pluralità, che da sempre in Italia è sinonimo di spartizione, ma l’accesso a temi di interesse generale e ad attori che si adoperano per il pieno rispetto della legalità costituzionale e la tutela dei diritti di tutti. Il percorso professionale di Carlo Troilo e la sua militanza politica, da un decennio anche come dirigente dell’Associazione Luca Coscioni, ne fanno un candidato ideale per recuperare anni di informazione annacquata, se non avvelenata, da paure, rancori e argomenti anti-scientifici oltre che di occupazione sistematica di interessi particolari.