La più bella Inter di quest’anno contro un Parma quasi inerme anche se ha avuto un paio di palle gol. I nerazzurri sono rinati dopo la pausa, ritrovano i gol del Principe Milito e battono la squadra di Franco Colomba per cinque reti a zero: brilla finalmente Ricki Alvarez schierato a sinistra e votato all’accentramento. La risalita della classifica continua, imperiosa e Claudio Ranieri puo’ essere fiero del comportamento in campo di un gruppo davvero ‘hard to die’. Cinque gol per tre punti che valgono oro in vista del derby del 15 che si è ulteriormente incattivito a causa della lotta di mercato per Carlos Tevez, piccola guerra all’ultimo sangue. L’Inter si porta a ridosso del gruppo di testa e inizia a dare ansia al Milan e alla Juve anche in vista dello scontro diretto contro i rossoneri. Tanti i motivi per essere soddisfatti: il primo è la fine (si spera definitiva) dello psicodramma di Diego Milito e la rete di Pazzini (l’attacco ritorna a fare il proprio lavoro), il secondo è la rivelazione di Alvarez, il terzo è la conferma del collettivo con Maicon bravo e grintoso, Thiago Motta imprevedibile e fantasioso. I senatori promossi a pieni voti da Cambiasso a Zanetti, incluso un coriaceo Samuel. La rete di Julio Cesar resta inviolata, altro elemento importante. E c’e’ spazio anche per Poli che – dopo tante tribolazioni – entra nel secondo tempo al posto di Cambiasso. Gloria anche per la giovane promessa Marco Davide Faraoni che sostituisce degnamente Milito e segna il suo primo gol in serie A. La serata si apre nel segno dei colori nerazzurri: gia’ al secondo ci prova Pazzini che – servito da Thiago Motta – prova il colpo a giro. Due minuti dopo tentativo di testa di Walter Samuel. Ed al tredicesimo (cabala fortunata) che arriva il gol grazie a una magia di Alvarez che calcia un cross perfetto per il piede di Milito che – di esterno destro – e’ bravo nello sbarazzarsi di Gobbi, andando in gol. Freddo, implacabile nell’area piccola, sembra il Milito dell’anno magico del triplete, quello della notte madrilena finita poi con una improvvida richiesta di ‘aumento salariale’. Ma questo e’ il passato, ora c’e’ la vittoria piena, rotonda e convincente contro un Parma dalla difesa d’argilla dove anche il capitano Morrone ha lasciato a desiderare. L’ex Biabiany si e’ dato da fare ma senza costrutto. Floccari non ci ha ma creduto e Giovinco ha avuto un paio di palle gol pulite ma ha sbagliato veramente tutto, nonostante il movimento e la volonta’. L’Inter domina dall’inizio alla fine e al 18′ – con la difesa del Parma letteralmente in stato catatonico – la palla finisce sul piede del solitario Thiago Motta, un ‘eremita’ letteralmente abbandonato in campo dalla difesa avversaria. Il giocatore calcia al volo da fuori area sul secondo palo. E’ il due a zero, la marcatura della sicurezza ma spettacolo e colpi di scena continueranno fino all’ultimo secondo. Giovinco al 20′ si mangia un gol che forse avrebbe potuto riaprire in parte la partita. Ma – sul finire del primo tempo – e’ di nuovo Milito a infiammare San Siro: Maicon pennella un bel pallone per la testa del principe che fa nuovamente lampeggiare il tabellone. Inter 3, Parma 0. E – nella ripresa – e’ sempre potere nerazzurro: all’11 ecco Pazzini trasformare l’invito di Milito trafiggendo un pessimo Mirante.
Ranieri fa turn over: entrano Poli, Coutinho e Faraoni. E il ragazzo della speranza interista entra e segna il cinque a zero con un destro potentissimo, imprendibile e audace. Ci ha provato ed e’ riuscito nell’impresa. Personalita’ e impegno per un’Inter autorevole e spumeggiante. Per la squadra niente carbone ma tanti doni nella calza della Befana.