E’ uomo chiave anche nelle indagini che si conducono a Bari sul calcio scommesse l’infermiere Angelo Iacovelli, un personaggio che ruotava intorno alla squadra del Bari con la funzione di ‘tuttofare’ per conto di alcuni giocatori. L’ipotesi di reato è associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva: Iacovelli è accusato di essere stato il tramite tra chi metteva soldi in cambio delle combine e i giocatori che avrebbero truccato (o tentato di truccare) partite. Nell’ambito delle indagini baresi, l’infermiere è stato sentito dal Pm inquirente barese Ciro Angelillis e dai carabinieri del nucleo investigativo due volte come testimone e due come indagato, l’ultima delle quali il 2 febbraio scorso: un interrogatorio, quello di due giorni fa, che sarebbe stato chiesto proprio da Iacovelli in conseguenza della pubblicazione di indiscrezioni sul contenuto delle dichiarazioni che l’ex calciatore del Bari Andrea Masiello aveva fatto agli inquirenti. Masiello avrebbe infatti parlato di ‘gente strana’ che girava attorno a questa faccenda del calcio scommesse, di gente dei clan, ipotesi che Iacovelli avrebbe voluto sgomberare proprio col suo interrogatorio. Iacovelli avrebbe invece confermato – sempre secondo le indiscrezioni – il suo ruolo nella vicenda, di aver cioè fatto da spola tra chi ‘investiva denaro’ in cambio della dritta sull’esito della partita e chi scendeva in campo con l’obiettivo di truccare il risultato. L’interrogatorio di Iacovelli e’ stato secretato, come quelli di Masiello e Marco Rossi, altro ex calciatore biancorosso. Di un altro filone delle indagini baresi si occupa il procuratore della Repubblica, Antonio Laudati, che sta indagando su presunte infiltrazioni mafiose nella gestione delle scommesse, anche per accertare se le scommesse sportive servissero pure per il riciclaggio di denaro. Per un coordinamento delle indagini penali con quelle della giustizia sportiva era stato ieri a Bari il procuratore capo della Figc, Stefano Palazzi.