Digerire il gol-non gol, che di fantasma aveva ben poco, e gli altri svarioni di Milan-Juve, stavolta è davvero impresa impossibile. E come se non bastasse all’anticipo degli ‘orrori’ arbitrali si è aggiunto il turno pomeridiano di una 25/a giornata che per i direttori di gara è tutta da dimenticare: la squadra degli arbitri sembrava giocare per la Champions, ma con un turno è scivolata decisamente in zona retrocessione. Perche’ tra pioggia di gialli e rossi a macchia di leopardo, da Siena a Bergamo, la disfatta è totale. Lo sa Marcello Nicchi che ha vissuto una delle giornate peggiori da quando siede sulla non simpatica poltrona dell’Aia: ‘I fatti accaduti in Milan-Juventus ci addolorano. Dopo ciò che è successo c’è poco da aggiungere’ Perchè dare qualche attenuante alla terna guidata da Tagliavento, che a San Siro ha dato il peggio di sè, complice anche la prestazione del tutto fuori fase dell’assistente Romagnoli (è lui che non ha fatto convalidare il gol di Muntari entrato di un metro nella porta di Buffon e ha annullato il gol di Matri su un fuorigioco inesistente) non e’ possibile nemmeno per il piccolo mondo antico degli arbitri, sempre pronto ad alzare il muro di fronte agli attacchi esterni. ‘Ora lasciateci tranquilli – chiede pero’ Nicchi -, perche’ sono cose che davvero ci addolorano. Siamo i primi a dover riflettere affinche’ non succedano piu’. Chiedo solo di rispettare la nostra amarezza. Verra’ il momento per tutti noi di spiegare’.
Nicchi non parla mai direttamente della sfida del Meazza, ma e’ evidente che la gara di ieri pesa come un macigno. In casa arbitri non si parla di stop, di punizioni, ma certo sara’ difficile rivedere subito in campo Tagliavento, considerata l’auto di punta del parco della Can di A.
Le polemiche sono destinate a continuare, perche’ il Milan che aveva già fatto la voce grossa nell’intervallo del match, ha avuto altre 24 ore per tornare sui fatti e i toni non si sono spenti: ‘Con la Juve si parte sempre in svantaggio’ fa sapere il club rossonero, alimentando i veleni sull’asse Milano-Torino. E c’è irritazione anche per l’ammissione di Gigi Buffon che non avrebbe comunque mai detto all’arbitro che quella palla era dentro di un metro. E cosi’ scatta anche l’ironia su facebook dove i tifosi hanno messo in rete un fotomontaggio con la porta del numero uno bianconero decisamente ritoccata, con una visibile risega sulla linea bianca. Ma anche senza i riflettori di una sfida-campionato come quella del Meazza, gli errori sono piovuti anche sugli altri campi. A Siena Gava ha lasciato il Palermo in dieci dopo poco piu’ di un minuto per un fallo di Balzanetti su Destro lanciato verso la porta: ma il Palermo, sconfitto 4-1, ha polemizzato soprattutto sul rigore concesso ai toscani per un discutibile fallo su Brienza. Secondo il tecnico del Palermo, Mutti, lo stesso Brienza avrebbe detto a Gava che il penalty non c’era. Non ho parlato con l’arbitro, ho solo detto ai giocatori che ero stato sbilanciato le parole del giocatore. Ma a Siena sono piovute ammonizioni (solo tre sull’episodio del rigore): Una cosa che non ho mai vista si è lamentato Miccoli. Anche a Bergamo Damato non ha usato un metro unanime nel giudicare: espelle, giustamente, Osvaldo per un fallo da rosso, ma non fa lo stesso sulla reazione di Cigarini a palla lontana: per il giocatore dell’Atalanta solo il giallo. Ed estrae di nuovo il rosso per Cassetti, che aveva protestato insultandolo. Insomma un turno da dimenticare: gli arbitri fanno parziale mea culpa e chiedono di essere lasciati sereni. E mentre tutti invocano lo sbarco della tecnologia, il presidente dell’Uefa, Michel Platini va in controtendenza e boccia l’utilizzo delle telecamere. Le polemiche allora sono destinare a continuare.