La Tessera del tifoso lascia spazio alla nuova Fidelity Card. Non si tratta soltanto di un cambio di nome. Carlo Balestri, responsabile dei Mondiali Antirazziati Uisp, ritiene positivo il cambio di registro del governo. La vecchia tessera del tifoso era una carta di credito mascherata, rappresentava una sorta di schedatura che anche l’Uefa contrastava e finiva per ottenere l’effetto di allontanare le famiglie dagli stadi. “La breve vita della tessera del tifoso è stata controversa e contraddittoria – dice Balestri – nel dicembre scorso venne considerata illegittima dalla Cassazione perché costringeva i cittadini a dotarsi di una determinata carta di credito per acquistare i biglietti. Il Consiglio di stato la giudicò una “pratica commerciale scorretta”. Inoltre c’è da registrare l’inefficacia della tessera del tifoso sul terreno sociale e culturale: sempre meno persone e famiglie vanno allo stadio e ancora alcune curve appaiono connotate da cori e insulti razzisti. E’ il fallimento di politiche incentrate sulla schedatura. La fidelity card si annuncia, sulla carta, come uno strumento di fidelizzazione del tifoso alla propria squadra, assolutamente facoltativa, senza discriminare nessuno. Si va verso un modello all’inglese nel quale i club saranno più responsabilizzati e l’acquisto di biglietti per assistere alle partite non sarà più una corsa ad ostacoli. C’è da augurarsi di vedere di nuovo tanta gente negli stadi e, allo stesso tempo, di partecipare a campagne sociali e culturali di sostegno al fair play, al dialogo tra tifoserie e contro il razzismo. Questa è la strada maestra per combattere tutti i tipi di violenza e di intolleranza”.