"Il calcio non è nè meglio nè peggio, è come tutto il resto". Il quotidiano della Cei Avvenire fa proprie le parole prunuciate anni fa da Gianni Rivera per sintetizzare "il boicottaggio di Genoa- Siena da parte degli ultrà genoani". La minoranza rumorosa e violenta – scrive il quotidiano dei Vescovi in un editoriale di oggi – ancora una volta ha messo in fuorigioco la maggioranza silenziosa e civile.
"Le società di calcio – riflette Avvenire – purtroppo coincidono con la società reale, che deve fare i conti con un malcostume dilagante in cui si confondono sempre i più corrotti con i corruttori. Solo così si può spiegare come 100-200 potenziali ‘criminali’ possano scavalcare indisturbati dalla loro Fossa e andare a occupare gli spazi dei ‘distinti’, i seggiolini riservati alle famiglie, e decidano di interrompere lo spettacolo". Amara la constatazione del quotidiano dei Vescovi: "Che tristezza. E’ come se noi cittadini delusi della politica andassimo davanti a Montecitorio e chidessimo a tutti i deputati di spogliarsi e restare in mutande, perchè non sono più degni di rappresentarci. Nel ‘Paese degli Schettino’ si continua a fare la prima cosa che passa per la testa, consapevoli che si andrà a sbattere contro gli scogli".