Più che una vittoria, un esorcismo. Gara uno contro Canicattì nella finale play-off per il Cus Messina e per Pippo Sidoti, rappresenta la porta per zittire tutti quei d – istruttori seduti in tribuna a gufare affinché la bellissima stagione dei ragazzi cussini – 33 vittorie consecutive, amichevoli comprese – diventasse quella della delusione, della fine, anticipata e traumatica, del rapporto con il coach di Patti. Il risultato, quindi, è secondario, sebbene importante: il Cus Messina ha preteso di non far chiudere il cerchio, aperto nel settembre 2011 con l’amichevole di Cefalù e il successivo trionfo al torneo Marco Bottari. Una finale è una finale ha tenuto a ricordare Sidoti ai suoi ragazzi negli spogliatoi prima della sfida. Ecco spiegato il motivo per il quale la Polisportiva Mario Mura Canicattì non entra mai in partita con un divario che si certifica nel 99-48 finale a dimostrazione della netta superiorità dei cussini. E’ riduttivo però limitarsi alle sole fredde cifre per raccontare la sfida con Canicattì: detto che non c’è stato un migliore in campo ma bensì una formazione che ha un sistema di gioco di categoria superiore con dei ragazzi classe 1993 come Azzaro, Squillaci, Sidoti e Zaccone con grandi potenzialità di crescita se resteranno umili e continueranno a lavorare con un coach preparato come Pippo Sidoti. Non solo giovanissimi però visto che il Cus può contare anche su dei giocatori già bravi ed esperti come Gullo, Ettaro, Contaldo, Rivero e Abdul Mumuni. Nei momenti topici sono proprio loro che prendono le iniziative per domare i propositi bellicosi del Canicattì: forza del CUS ancora più evidente nel secondo parziale quando, per oltre sei minuti, sul parquet del “PalaNebiolo” c’è solo la squadra di Sidoti che, con un break di 28-0, imprime una svolta decisiva al match. I due punti di Gambino, che spezza il dominio cussino, sono i primi per Canicattì, costretto poi a rinunciare all’allenatore-giocatore Manzo, espulso per un doppio tecnico. Quattro liberi (realizzati da Contaldo) e possesso palla per il CUS che, a meno di tre minuti dall’intervallo, si porta sul +52 (massimo vantaggio sul 63-11) e chiude il tempo sul 64-16 (36-7). Nel terzo quarto, i messinesi abbassano il ritmo e gli ospiti cercano di ridurre le distanze, ma senza mai creare veri problemi ai locali che controllano bene. Ritmi ancora più bassi nell’ultimo quarto: si gioca solo per le statistiche. La gara è ormai chiusa e il 99-48 finale sancisce la vittoria in gara1, che consente al CUS Messina di affrontare con maggiore serenità il secondo match, in programma domenica 20 maggio a Canicattì. Chissà se quei gufi presenti in tribuna avranno compreso il vero volto del basket nel deserto dell’ipocrisia: cose note solo a chi conosce le regole in un campo di gioco.