La crisi economica e il pallone

Egregio Direttore,
mi consenta di ringraziare il sig. Massimo Ficarelli che con la sua lettera n. 49 di ieri su Varese News non mi fa sentire un lupo solitario od un extraterrestre, perché anch’io come lui non sono mai stato un tifoso del calcio, se non per campanilismo verso il mio paese natio quando ero adolescente. Lo stesso dicasi per quanto concerne la modesta partecipazione da parte mia nel seguire le partite giocate dalla nostra nazionale. La mia idiosincrasia verso questo sport scaturisce, probabilmente, da vari fattori del tutto evidenti e da considerazioni personali. Come si possono giustificare le azione di taluni tifosi e quasi “permetterle” da parte di certi dirigenti sportivi e dello Stato, tanta violenza sino ad arrivare a distruggere beni comuni, beni di privati che nulla hanno a che fare con quella partita e a ferire o addirittura uccidere persone che parteggiano per un’altra squadra? Tutto ciò è inconcepibile! Inoltre mi sembra che oggi non è cambiato molto dai tempi del “panem et circens” (pane e giochi di circo) che gli imperatori romani offrivano al popolo succube. I nostri Governanti, lasciando che certi facinorosi, pochi o tanti, sfoghino la loro aggressività negli stadi e fuori, si sentono più rassicurati a non essere loro gli obiettivi di tanta violenza. Figuriamoci cosa succederebbe se questi soggetti, anziché andare alle partite di calcio e manifestare la loro ribellione violenta, dovessero fermarsi a meditare sulle precarie condizioni economico-finanziarie in cui ci troviamo e gli assillanti problemi sociali (lavoro, pensioni, tasse, giustizia, sanità, scuola e servizi in genere),? E’ logico pensare che indirizzerebbero la loro attenzione e quindi la loro violenza verso i Governanti e le Istituzioni. Cosa dire poi della “escalation” delle paghe ai giocatori e di tutto il marciume che ci sta intorno ? E non da oggi! Rivolgo pertanto una domanda ai tifosi ed in particolare agli “ultras”: Ma ne vale la pena scaldarsi tanto e rischiare la vita o il carcere per un motivo così fatuo ? Ormai valgono soltanto gli interessi dei giocatori, dei dirigenti, degli scommettitori, dagli urlatori da infarto in TV e del Governo passivo e permissivo. I vari tifosi diranno che “il calcio li fa svagare” e, come ha già fatto presente il sig. Ficarelli che preferisce una passeggiata in riva al lago, io aggiungo una buona lettura, un documentario televisivo (e ce ne sono di belli) o visitare le tante meraviglie e curiosità del mondo che si trovano facilmente su internet.
Cordiali saluti.
Martino Pirone