"Trovo inconcepibile che una squadra come la Spagna, che ha basato la sua fama e i suoi successi sul gioco, sullo spettacolo e sul divertimento, possa pensare di programmare il risultato di una partita. Credo sia impossibile.
Le nostre preoccupazioni riguardano solo l’Irlanda. Dobbiamo vincere, la qualificazione dipende solo da noi". Cesare Prandelli assicura di non temere il biscotto in Croazia-Spagna e, nella conferenza stampa di ieri alla vigilia della sfida di Poznan contro l’Irlanda del Trap, sfoggia grinta e un pizzico di nervosismo.
Al ct azzurro non è piaciuto sentir parlare, negli ultimi giorni, di rivoluzione: "Ci vorrebbe più rispetto per chi lavora – tuona contro i giornalisti italiani -. Le scelte sono fatte in modo ponderato, non a caso svegliandosi la mattina. Bisogna stemperare la tensione, tante volte c’è un clima particolare prima delle partite, molto particolare. La formazione non la dico, concedetemi almeno questo piccolo vantaggio. Dico solo che il modulo non sarà importante, ma sarà importante avere cuore. Ma credo che abbiamo la qualità, la grinta e la determinazione per battere l’Irlanda".
Sarebbe un peccato mortale prendere sotto gamba la squadra di Trapattoni ("Una persona straordinaria, per me sarà sempre il mister", dice Prandelli a proposito del Trap): "L’Irlanda sa lottare e ripartire con azioni veloci. Vuole fare un regalo ai suoi tifosi, non dobbiamo concedere spazi". Poi un’ammissione: "Sì, è la partita più importante della mia carriera. La squadra si è allenata non bene, di più. Possiamo alzare il ritmo e correre per novanta minuti. Cercheremo di segnare, contro la Croazia abbiamo visto che se pensiamo solo a gestire andiamo in difficoltà". Il tecnico di Orzinuovi non svela nulla sull’undici titolare, ma dà una piccola anticipazione: "Se in difesa giochiamo a tre, uno dei tre sarà De Rossi. Se giocheremo a quattro, bisognerà strutturare il centrocampo in maniera diversa per dare supporto a Di Natale e creargli occasioni da gol.
Balotelli? Sta un po’ meglio".