E’ stata presentata a Roma, in Palazzo Valentini, la XVI edizione dei Mondiali Antirazzisti organizzati dall’Uisp, che si svolgeranno dal 4 all’8 luglio a Bosco Albergati (Mo). Questa iniziativa internazionale vedrà la partecipazione di circa 200 squadre di calcio in rappresentanza di 50 nazionalità diverse. Una festa di sport, musica, cultura con 5.000 giovani provenienti dall’Europa e dal mondo, nel segno del dialogo e del rispetto. Gli organizzatori hanno deciso di mantenere l’appuntamento in provincia di Modena, una delle terre più colpite dal sisma, di coinvolgere le popolazioni attraverso una serie di iniziative e sostenerle attraverso una raccolta fondi e l’acquisto di prodotti alimentari del luogo per le attività di ristorazione.
“Dove ci sono pregiudizi da sconfiggere e separazioni da superare, proprio lì scendono in campo l’Uisp e lo sport sociale – ha detto Vincenzo Manco, vicepresidente nazionale Uisp – con i Mondiali antirazzisti portiamo avanti un’altra idea di calcio e di sport, destrutturiamo le regole e le rendiamo più inclusive. Un esempio? Le finali vengono disputate ai calci di rigore per abbassare il tasso di agonismo ed evitare esasperazioni inutili”. Bart Ojien, dell’Unità Sport Commissione Europea ha sottolineato la valenza sociale che lo sport ha acquisito in ambito europeo: “Dal 2014 lanceremo un fondo per lo sport finalizzato ad incrementare le attività sportive che nascono dalla base. Il motto dell’Europa: Uniti nella diversità. Lo sport lo interpreta bene perché è un linguaggio inclusivo e coinvolgente, che non può fermarsi ai grandi eventi ma deve valorizzare soprattutto lo sport che viene organizzato dal basso”. Daniela Conti ha presentato i risultati del progetto internazionale MIMoSA(Migrant’s inclusion Model trough Sport for All-Modelli di inclusione dei migranti attraverso lo sportpertutti) : “Il progetto è stato promosso quindici mesi fa dallUisp e da altre 14 agenzie europee tra associazioni sportive, enti locali e Istituti di ricerca. L’obiettivo è stato quello di realizzare una Guida con le raccomandazioni da seguire per favorire politiche di inclusione sociale attraverso lo sport. Una Guida diretta a politici, amministratori, giornalisti, associazioni e Federazioni sportive. La prima regola è: lavorare insieme per sconfiggere il razzismo”.
Mauro Valeri dell’ Unar-Ufficio nazionale contro le discriminazioni presso la Presidenza del Consiglio ha spiegato come tre Federazioni sportive siano state “attenzionate” da questo organismo in quanto, attraverso i loro regolamenti che non intendono modificare, attuano una sorta di “discriminazione indiretta”. Di fatto viene escluso ad alcuni ragazzi residenti nel nostro paese o nativi di seconda generazione, di poter accedere a percorsi professionistici o di far parte delle nazionali. In questo modo vengono discriminati e scoraggiati dal proseguire nell’attività sportiva.
Sono inoltre intervenuti Pino Battaglia, presidente della Commissione sport della Provincia di Roma e Sara Vito, assessore allo sport della Provincia di Gorizia, che hanno sottolineato la necessità di politiche sociali in ambito sportivo.
Carlo Paris, giornalista di Raisport, che ha coordinato la conferenza stampa, ha spiegato che il calcio deve attivarsi in prima persona contro il razzismo, in quanto ne è la prima vittima.