Scontro totale con la Federcalcio. Vicinanza totale ad Antonio Conte. Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, reagisce con estrema durezza agli ultimi sviluppi del Calcioscommesse e ribadisce di essere completamente al fianco del proprio allenatore. Che resterà in carica – è la linea della società – ‘a prescindere dall’esito del processo e dall’entità della squalifica’. Gli ultimi eventi hanno fatto naufragare la tregua cui si era arrivati dopo l’intesa con il Procuratore Federale, Stefano Palazzi, sul patteggiamento di 3 mesi di stop più 200mila euro di ammenda. Ieri il colpo di scena della ‘non congruità’ – dichiarata dalla Commissione Disciplinare – dell’ipotesi concordata aveva portato il club a parlare di ‘atto gravissimo’. Oggi la decisione dell’allenatore di non accettare un secondo patteggiamento (al rialzo), e quindi di andare a giudizio, cui è seguita la richiesta di Palazzi di una squalifica di 15 mesi. Agnelli non ci sta e getta nuova benzina sul fuoco della guerra in atto da tempo contro le istituzioni. ‘Constato che la Figc e la sua giustizia sportiva continuano a operare fuori da ogni logica di diritto e di correttezza sostanziale’, attacca il presidente juventino con una lunga nota sul sito della società. ‘Le risultanze dei vari deferimenti dimostrano enormi contraddizioni e volgono alla tutela esclusivamente di chi gli illeciti li ha commessi. Questo è paradossale e non può essere accettato’, tuona il numero uno bianconero. Che considera il no al patteggiamento (‘già ponderato e sottoscritto dal Procuratore Federale’) ‘la testimonianza della totale inadeguatezza del sistema giuridico sportivo e della Federazione in seno a cui opera’. Nel mirino c’è anche la giustizia sportiva ‘vetusta e contraddittoria’. Agnelli spiega che la strada del patteggiamento per Conte è stata scelta ‘contro ogni istinto di giustizia e con una logica di puro compromesso’, ‘per poter limitare i danni’. ‘Ci si scontra – sostiene – con un sistema dittatoriale che priva le societa’ e i suoi tesserati di qualsivoglia diritto alla difesa e all’onorabilità’. Così si è arrivati agli sviluppi di oggi. Ancora Agnelli: ‘La rispettabilità dei singoli è messa a repentaglio ed è quindi a loro che spetta la parola finale sulle decisioni da assumere, con la consapevolezza che la Juventus li sosterra’ in tutti i gradi di giudizio’. La spada di Damocle che pende su Conte è grande. Se venisse accolta la richiesta di 15 mesi di squalifica, la sua carriera in bianconero potrebbe interrompersi: ma la società ha ribadito ancora una volta di non cercare sostituti e di voler tamponare l’eventuale assenza di Conte con una soluzione interna. Favorito, in questo senso, l’allenatore della Primavera, Marco Baroni, davanti a Massimo Carrera, attuale collaboratore di Conte. Oggi, intanto, in piena bufera, Conte era a Vinovo ad allenare la squadra, a nove giorni dalla finale di Supercoppa italiana a Pechino con il Napoli. In preparazione di questa, la Juve giocherà ancora un’amichevole, sabato prossimo a Salerno con il Malaga. Anche Agnelli non perde di vista il campo: ‘Sarà una stagione complessa e impegnativa, ma la concentrazione sulle prestazioni in campo della squadra da parte di tutto il nostro ambiente rimane alta, con l’obiettivo di confermarci vincenti a maggio 2013’.