Solo a Messina chi non conosce il basket si scopre maître à penser

Non disputato il match del PalaNebiolo fra la formazione universitaria e l’Amatori Messina valido per il campionato provinciale under 19. Cussini che si presentano con solo cinque elementi, ma a determinare la mancata disputa del match è l’assenza dell’attrezzatura di riserva, stante la non reperibilità di quella principale. Dopo i minuti di attesa previsti dal regolamento la coppia arbitrale formata dai signori Miceli e Spanò è costretta a chiudere il referto. Il giudice sportivo dovrebbe omologare la gara con il punteggio di 0-20 a favore della formazione ospite. Sicuramente non una bella pagina per una società che a inizio stagione si era posta fra gli obiettivi quello di rilanciare il settore giovanile. (Messina Sportiva) 

Per capirne di basket non basta frequentare una palestra né munirsi di tesserino: e la morale di questo commento – che fa il paio con quello scritto su Fb da un giocatore dell’Amatori (Sebastiano Restuccia) figlio di un dirigente del Cus Messina – non fa neppure ridere, semmai riflettere sull’onestà dei comportamenti di talune persone. Tecnicamente si chiamerebbe “servire due padroni”, ma siccome è proprio quello che accade quotidianamente in molti luoghi istituzionali di questa città, qualcuno ha pensato bene che l’anomalia non è così grave da richiedere, non uno, bensì tre passi indietro. Alle provocazioni di Sebastiano Restuccia sulla sua pagina di Fb (il "metodo NBA" prevede l’utilizzo dell’attrezzatura obbligatoria?… Oppure- “i progetti partono da una base solida… stravincere un campionato non è tutto”) potremmo rispondere in tanti modi, ma ci sarà tempo e modo di riparlarne. Certo è che all’atleta Restuccia fa difetto la riconoscenza verso il Cus Messina, società che lo ha cresciuto, ma soprattutto verso coach Sidoti, che lo ha premiato con una “medaglia d’argento” agli ultimi Campionati Nazionali Universitari (CNU). Questa è la vita nella Messina che va a canestro, e il crepuscolo di un regno sportivo, illumina le figure tipiche di questa fase: quelli del "Muoia Sansone con tutti i Filistei". Oggi il nemico da scacciare è Pippo Sidoti, la società da calunniare è il Cus Messina perché – udite udite – vuole rilanciare Messina nel basket. Che scandalo, che vergogna, che schifo di progetto!!! Come osa questo Sidoti mettere in discussione tutti quei dogmi cestistici che hanno fatto sì che Messina restasse per anni e anni… nella mediocrità, pur partecipando a campionati non di prestigio? Che arrogante questo Sidoti, venire in casa nostra a dettar legge… Eccome no, bei tempi quando si celebravano le sconfitte spacciandole per trionfi, si conquistavano titoli sui giornali grazie a modestissimi giocatori. Quei giocatori che oggi messi a confronto con normalissimi atleti hanno dimostrato tutte le loro cattive conoscenze nei fondamentali del basket. Magari perché lo sport che hanno propinato ai messinesi, spacciandolo per basket, è inguardabile. E non basta fare la voce grossa contro dei ragazzini per diventare fenomeni, né istruttori. Il Cus Messina è dovuto ripartire da zero nelle giovanili per colpa di qualche "sprovveduto – incapace – inesperto – ingenuo dirigente" (fate un po’ voi) che ha pensato bene di svendere il settore giovanile alimentando – stranamente – il parco giocatori delle altre formazioni messinesi. Grosso modo la formula era questa: prendi quattro e paghi uno, ma soprattutto con la moneta che più ti fa comodo (palloni, completini da gara, ecc…). Complimenti a quei dirigenti del Cus del tempo: un grande affare! E così questi buchi generazionali hanno fatto sì che oggi nel campionato under 19 il Cus Messina è costretto a partecipare con una formazione molto giovane. Con lo spirito di far loro giocare più partite nell’arco di una stagione, anche contro quelli più grandi di età. Non crediamo sia una vergogna questa filosofia, né degna di una predica da parte di qualcuno. Dunque, fateci capire lo scandalo sarebbe che il Cus Messina nell’under 19 ieri era in palestra con solo cinque atleti? Bah, se ne hai altri quattro infortunati o con la febbre che colpa ha il coach e la società? In più, proprio ieri il Cus era impegnato oltre che nell’under 19 contro l’Amatori anche nell’under 15 a Milazzo (partita per la cronaca vinta dal Cus!) Gioco forza devi fare delle scelte e dare priorità alle gare. E comunque, informiamo che in meno di sei mesi i numeri dicono che nel mini basket si sono iscritti una quarantina di bambini e nelle attività giovanile sono stati tesserati una sessantina di ragazzi. Ah, il basket, ah, i risultati domenicali, ah, gli atleti sfornati… in mezzo, una schiera di apprendisti della mestizia, di missionari della sventura. E giù, a chiedersi se la squadra del Cus Messina sia defunta, se il basket non abiti più al Palanebiolo, se il coach Sidoti con tutto il suo staff, stia trattando la fuga da quel luogo pieno di demoni. Da noi, purtroppo, il gusto del gufare, tradizione dei mediocri, non si è perduto. Spesso è arte di governo se non di sport. Specie in un momento in cui non c’è niente da ridere, visti i risultati domenicali delle altre formazioni messinesi: reclutare ragazzini è diventato un problema come spacciarsi per campioni. Quando va bene, si riesce a mettere insieme la compagnia da bar dello Sport, altro che educare alle regole, spiegare i fondamentali, costruire giocatori. Quello non è cosa da tutti e non tutti si chiamano Pippo Sidoti: solo lui riesce a far giocare pure le “cozze”, piaccia o non piaccia è la verità!