Il Cus Messina dopo la vetta solitaria nel campionato di basket DNC ci prende gusto e sogna di sbancare il parquet di Cecina. Cecina? Sì perché il Consiglio Direttivo di lega che si è svolto a Bologna ha infatti assegnato alla società del Basket Cecina l’organizzazione della finale di Coppa Italia sia per la DNA, che la DNB e DNC. Una vetrina con i fiocchi per lo sport messinese e del CUS Messina in particolare. Una grande occasione per la città dello Stretto ma anche per l’Università peloritana per far parlare in positivo di sé e soprattutto per conquistare un trofeo molto ambito. Per intenderci, saranno infatti 16 le formazioni provenienti da tutta Italia che nei giorni 15, 16 e 17 marzo si sfideranno per aggiudicarsi i trofei messi in palio dalla Lega Nazionale Pallacanestro. Messina sarà presente grazie alle imprese sportive della formazione universitaria guidata da coach Pippo Sidoti, un progetto da difendere con i denti e che andrebbe sostenuto più attivamente da media e imprese. Con i fatti piuttosto che con le parole il Cus Messina targato Sidoti in meno di due anni – pur tra mille problematiche – ha scalato campionati e riportato il nome della città in prima piano nell’universo pallacanestro. Tanto per non dimenticare i successi maturati lo scorso anno nella Coppa Sicilia, nel campionato di C regionale e in ultimo ma non per ultima, la medaglia d’argento ai campionati universitari nazionali (CNU). Questo deve essere oltre un motivo d’orgoglio per l’intera città un pungolo affinché il progetto continui non per vanità cussina ma per regalare una opportunità ai tanti giovani messinesi che praticano il basket e sognano un giorno di poter giocare in campionati che non siano per forza la D o la C regionale. Il Cus Messina dunque – al di là delle polemiche sterili – può rappresentare una via attraverso la quale dare risposte alla collettività. E’ bene che non solo il Magnifico rettore ma anche la politica inizino a valorizzare le potenzialità che questa occasione rappresenta per non farla morire per mancanza di sentimenti. E per fare ciò occorre il coinvolgimento delle forze produttive. L’aspetto sportivo è una componente fondamentale ma non basta se manca l’apporto universitario e istituzionale cittadino. Messina è al comando nella DNC di basket ma sembra quasi un disonore per alcuni: poco spazio, pochi interventi sui media, nessuna parola positiva. Solo polemiche, veleni, insulti. Il coach Sidoti chiede il sostegno di tutti perché su quelle maglie c’è il logo di Messina, c’è il vanto dell’Ateneo che neppure sei mesi fa esultava per i successi conquistati ai CNU: d’accordo partecipare quando c’è da prendersi i meriti e fare passerella ma perché nascondersi nei momenti cruciali della stagione? Un senso unico o uno scambio di sentimenti? Il coach del Cus Messina prende nota, ma teme il depistaggio. Perché le vittorie fanno bene ma le certezze sono il completamento di un ragionamento. È un momento delicato. Messina, Univerità, Cus, Basket. Se siamo tutti uniti per un unico obiettivo dobbiamo venire fuori da questo periodo con il mantenimento delle promesse e sostenendo il progetto. Sarà un bene per tutti. I segnali buoni ci sono, le gioie sportive anche, le opportunità ghiotte: e allora forza con la benzina, abbiamo tutti dentro di noi, tanta voglia di riscatto. Questo è il primo passo importante per rinascere. Potrebbe tornare utile un tavolo allargato con Università, politica, imprese e media per non disperdere le cose positive ottenute dal Cus Messina nel basket. Prima in palestra e poi in copertina. E la vetrina di Cecina è solo un piccolo antipasto di quel che potrebbe accadere in positivo se tutti finalmente remassero dalla stessa parte. Vincere non è un disonore, la codardia sì!