La pausa per il Cus Messina di coach Pippo Sidoti è finita. La gioia per aver raggiunto la finale di Coppa Italia DNC di basket è nel freezer, il campionato di nuovo in tavola e gli avversari sono dietro la porta. Ci credete? Certo che sì, perché non è facile vincere (sempre) ed essere imbattuti – unica formazione nella DNC – senza lasciare scontenti. E soprattutto senza incontrare dei nemici. Come il mondo che ruota attorno al basket federale. Per vincere i campionati non basta avere una squadra ben organizzata né un coach carismatico… per vincere ci vuole altro. Per certi versi Cus Messina – Redel Vis Reggio Calabria 92-66 è l’esempio calzante: gara nervosa e in bilico solo nel primo quarto (16 – 15) grazie ai due fischietti Cristina Teresa Luca e Angela Rita Castiglione che hanno pensato bene di mettere del sale sulla gara penalizzando oltre modo gli universitari messinesi con decisioni errate da far venire il mal di pancia anche a un monaco, figurarsi a uno scafato come coach Sidoti. Uno che vede ben oltre l’ostacolo quotidiano e con la mente analizza i fischi di Luca e Castiglione e legge Acireale, già l’avversario in questo momento più insidioso per Messina. Il Cus è forte, d’accordo, il Cus è una macchina da guerra e siamo certi che qualcuno tiferà contro ma spedire al Palanebiolo un fischietto di Catania non ci sembra la cosa più sensata… a meno che, a meno che si cerchi di mettere il sale sulla coda del Cus. Il problema – come direbbero quelli più smaliziati – è che gli arbitri devi metterli in condizione di non nuocere. E come? Non restare lì a centellinare sui fischi, i falli, i passi, ma facendo tanti canestri. Ecco, al Cus Messina, per fortuna, di atleti baciati dalla Dio del basket se ne trovano più di uno e se non basta il bacio, c’è pure il coach Sidoti a suonare la sveglia per quei giocatori inespressi, per i cestisti senza cattiveria: il campionato Dnc comincia a fare sul serio e chi resta indietro non recupera più. Non c’è appello! La Vis Reggio Calabria ci prova a sgambettare Messina: un proposito che però dura solo un quartino… di vino, lo spazio di qualche fischio scellerato della catanese Luca che costringe i due corazzieri Contaldo e Sereni a fare ritorno in panchina causa falli. In un’altra formazione, due di quella stazza messi fuori gioco, avrebbe potuto significare guai senza fine invece al Cus significa mettere sulla bilancia l’orgoglio. E l’orgoglio è una delle qualità del terzo corazziere arruolato da Sidoti: Ivan Riva. Con una prestazione muscolare “Ivanaccio” ha fatto le pentole e pure i coperchi per Messina: dai punti ai rimbalzi, dalla difesa all’attacco. Uno così chi non lo vorrebbe in squadra? Di certo Sidoti sempre. Poi se con uno come lui ci mettete in squadra Daro Gullo, Jappy Mercante e Claudio Cavalieri… tutto diventa più semplice anche quando di semplice c’è ben poco. Il Cus Messina vola, allunga, mette alle spalle i giochi alcolici di coach Checco D’Arrigo: non basta un pieno di whisky per far ubriacare il Cus Messina. La Vis è sembrata una formazione inespressa, con tanti giocatori di qualità che però non giocano da squadra. Si può fare di più. Attenzione Vis: in questa DNC, se finisci nell’ultimo banco nessuno si accorge che esisti. Anche perché il tempo stringe. Quanto al Cus Messina il discorso è diverso: c’è tanta roba e tanti buoni motivi per essere sereni ma i risultati da soli non bastano per continuare un bellissimo progetto: ci vogliono tanti tifosi in società e al Palanebiolo. Per Messina il primato nel torneo DNC di basket è una risorsa da non sprecare per mancanza di generosità economica. La storia cittadina è fortissima di esempi importanti: meglio far fallire una causa buona piuttosto che dover ammettere che sono stati bravi a metterla in piedi. Pensate al calcio, pensate a quel che poteva essere se non si fosse remato in maniera sbagliata…Chi tifa contro il Cus ha il diritto di farlo ma poi non si venga a dire che la città ha voglia di riscatto, che basta una buona cosa per far rinascere la messinesità… chi lo sostiene forse non conosce bene l’invidia, la cattiveria, l’incompetenza, la miseria umana. A prescindere dalle mezze figure che popolano le strade e spesso i palazzetti, oggi c’è la concreta possibilità di farlo. Come? Investite nel basket. Date fiducia al CUS Messina. Non si tratta di propaganda ma di fatti: primo posto in classifica senza nessuna sconfitta, pass per la Coppa Italia, prendetelo come un affettuoso invito.
Cus Messina – Redel Vis Reggio Calabria 92-66 (16-15, 26-11, 29-14, 21-26)