Sequestro milionario di beni immobili e conti correnti di Enrico Preziosi e Alessandro Zarbano, rispettivamente presidente e amministratore delegato del Genoa CFC per un’ipotesi di mancato pagamento dell’Iva da parte del Genoa relativa al 2011. In particolare a Zarbano sono stati sequestrati un appartamento, due box e contanti per un valore di 200mila euro, mentre a Preziosi sono stati sequestrati soldi e titoli per oltre 4 milioni di euro. I sequestri sono stati effettuati dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Genova in esecuzione di un’ordinanza del gip Massimo Cusatti su richiesta della procura. I sopralluoghi in numerosi istituti bancari genovesi e in abitazioni sono stati iniziati venerdì e sono durati fino a ieri. Il provvedimento di sequestro per equivalente è stato eseguito in quanto, secondo le contestazioni della procura genovese, la società calcistica non avrebbe versato interamente l’Iva relativa all’esercizio 2011, per quanto abbia concordato entro il 27 dicembre 2012 una rateizzazione dell’intera cifra dovuta al Fisco (otto milioni di euro) pagando le prime due tranche. La procura contesta al Genoa il mancato versamento allo Stato di circa sette milioni di euro. L’Agenzia delle entrate ha comunque segnalato il mancato pagamento alla procura che ha aperto un fascicolo a carico di Preziosi e Zarbano, indagandoli entrambi. E mentre la guardia di finanza ha eseguito il provvedimento del gip, pende un’udienza di fronte al tribunale del Riesame genovese a seguito del ricorso della procura. L’aggiunto Piacente e il sostituto Franz avrebbero vista rigettata una parte della loro richiesta di sequestro. Ritenendola fondata, hanno chiesto ai giudici del Riesame di valutare la questione. La discussione avverrà il 25 febbraio.