Diciotto su diciotto: il Cus Messina nel basket non fa sconti a nessuno. Anche la Cest. Gioiese Gioia Tauro si deve inchinare alla legge di coach Pippo Sidoti: 73-92 per gli universitari. Il Cus non ha una stella ma ha una rosa dove tutti, come in una grande famiglia, partecipano concretamente a migliorare il bene comune. In questa squadra nessuno si sente solo e capita per tutti, prima o poi, l’occasione per diventare protagonista. Contro Gioia Tauro, per esempio, è toccato a Claudio Cavalieri esaltarsi come mai in questa stagione che lo ha riportato a Messina: 33 punti realizzati con 4 su 5 da due, 4 su 4 da tre e 13 su 14 dalla lunetta. Cavalieri sugli scudi d’accordo ma non da solo. Il Cus ha giocato da squadra vera e ha dato, una volta di più, la dimostrazione che è più forte non solo degli avversari in questo girone H della DNC, ma anche dei problemi quotidiani. La struggente sensazione che tutto debba finire è un lontano ricordo: la maturità aiuta a superare gli ostacoli. E quelli del “si stava meglio, quando si stava peggio”, sono per fortuna andati via dal Pala Nebiolo: perché vincere non è da tutti. Perché è ovvio che dev’essere così che deve andare. Questa squadra merita rispetto per la determinazione e l’attaccamento alla maglia che dimostrano tutti gli atleti: da capitan Contaldo a Sereni, da Riva a Grillo, passando per Gullo, Di Dio e Mercante, per non dimenticare gli under Sidoti, Squillaci e Zaccone. E poi, non scordiamoci che il coach si chiama Pippo Sidoti: la sua striscia a Messina è di 69 gare vinte su 70 disputate, amichevoli comprese! Chi ha fatto meglio di lui in riva allo Stretto, si faccia vanti. Così il basket a Messina torna protagonista riesce a rendere sostenibile la leggerezza dei suoi pretoriani. Di qui un’attenzione maggiore si richiede da parte degli sponsor: qui ci si confronta per la vittoria finale che significa serie B, non dimentichiamolo mai. Messina è prima in classifica, avanti il prossimo.
Cest. Gioiese Gioia Tauro – CUS Messina 73-92 (23-16, 15-33, 19-33, 16-10)