Emanuele Orlandini e Davide Cirinei: i protagonisti (non richiesti) sono loro nel big match Cus Messina – Acireale che apre questa folcloristica fase orologio nel girone H della DNC di basket. Tutta colpa della confusione che regna tra i signori dello sport e che permette persino a due modestissimi fischietti quali Orlandini e Cirinei, di ergersi a giustizieri e rovinare una sfida sportiva. Immagini alla mano – se ci fosse una giustizia con la G maiuscola, meriterebbero tre mesi di stop ma non accadrà perché i due arbitri sono l’emblema del momentaccio che attraversa la federazione pallacanestro e dunque non ci sarà né stop né punizione che poi sarebbe uno dei pilastri della certezza di regole. Meglio allora parlare della partita tra Messina e Acireale vinta dal CUS 76 – 72 nonostante un disastroso avvio – sotto di 23 punti dopo due quarti – con coach Sidoti spedito negli spogliatoi da Orlandini e Cirinei. Acireale che quasi non credeva ai suoi occhi di poter sbancare il PalaNebiolo e interrompere la striscia vincente di Messina 20 gare vinte di fila e nessuna sconfitta. In pochi avrebbero scommesso sulla vittoria degli universitari peloritani: magari perché non conoscono sino in fondo lo spirito battagliero di chi l’ha costruita e l’allena. Mai dare per morti i ragazzi di Sidoti! Si può perdere sì, ma non prima di aver venduto cara la pelle. E così, azione dopo azione, fischio dopo fischio il CUS con il vice Baldaro a dare indicazioni dalla panca ha ripreso in mano la situazione e ribaltato la sfida: avanti e indré con tanta sostanza. Messina che riduceva lo scarto e Acireale incredula: perduta la sicurezza gli aiuti di Orlandini e Cirinei non bastavano più a tenere in pugno il match. E così anche gli acesi a recriminare sui fischi dei due arbitri. A riprova che in mancanza di regole certe ognuno si fa, e disfa, le proprie. CUS Messina – Acireale dimostra che c’è della fuffa a monte. Tralasciando la volontà di qualche signorotto di far perdere Messina per favorire l’amico fidato tifoso di Acireale. Occhi aperti, dunque e prepariamoci a nuove imboscate organizzate: non a caso qualcuno ha pensato bene di non inviare il commissario arbitri a controllare l’operato dei due fischietti. Annotiamo, invece, la bella reazione del pubblico presente che ha continuato a incitare Messina senza mancare di rispetto ad alcuno. Oltre la striscia del Cus che si allunga meravigliosamente: 21 su 21, l’immagine di un progetto vincente!