CUS BASKET MESSINA: LA SOLITUDINE DEI NUMERI UNO

Primi, imbattuti, dimenticati dalle Istituzioni. E’ l’altra faccia del primato del Cus Messina nel campionato DNC di basket. Primi, imbattuti ma non amati dalla cosiddetta classe imprenditoriale che preferisce fare la corte ad altre piazze fuori casa (!) piuttosto che sostenere la prima squadra di Messina a pochi metri dal traguardo serie B! L’ennesima follia di un sistema che preferisce tenere in vita i fallimenti piuttosto che celebrare i successi. Dimenticando che a furia di perdere le opportunità di crescita anche nello sport si consegnano i giovani alla strada, al bullismo. Una squadra in B invece diventerebbe per molti appassionati di basket un punto di riferimento, una possibilità di poter praticare anche a Messina l’attività agonistica ad alti livelli. Ma fatelo capire a chi decide la vita o la morte di una società, ovvero gli sponsor. Detto questo, passiamo al basket giocato. Domani si ritorna a disputare un match al Palanebiolo – inizio ore 18 – dove arriverà il Catanzaro, terza forza del campionato, sfida che concluderà la parentesi ad orologio che precede l’inizio dei play off. Ovviamente la formazione di coach Pippo Sidoti ci tiene ad onorare l’impegno preso con la città pur tra mille difficoltà economiche: le 23 vittorie consecutive senza mai aver perso, sono la prova che il lavoro organizzato la scorsa estate dallo staff è stato rispettato. Chi non ha mantenuto gli impegni sono altri. Per intrecciare passato e futuro ci vogliono idee, soldi, ma soprattutto uomini con la U maiuscola. Le uniche cose certe sono che da quando è arrivato coach Sidoti il Cus ha risalito la china: era una anonima formazione di serie D, oggi è a pochi metri dalla serie B. Non solo: nei campionati universitari CNU ha raggiunto al primo colpo le semifinali nell’edizione di Torino e conquistato la medaglia d’argento in quelli di Messina. Nelle attività giovanili è ritornata più che competitiva con la fresca conquista del campionato provinciale nell’Under 15. Miracoli? No, solo il frutto del lavoro in palestra dello staff con Pippo Sidoti. Ora se tutto questo merita di essere cancellato, fate pure: prima di Sidoti in palestra c’era il deserto, dopo Sidoti, si potranno pascolare le pecore.