L’Uisp invita le squadre di Roma e Lazio, le istituzioni sportive e politiche, ad impegnarsi affinché la finale di Coppa Italia diventi un’occasione per dire “no” ad ogni forma di discriminazione e di razzismo.
Domenica 26 maggio, alle ore 18, allo Stadio Olimpico di Roma, sarà disputata la finale della Coppa Italia 2013 tra la S.S. Lazio e l’A.S. Roma. Le due squadre romane daranno vita a un incontro che attirerà l’attenzione di centinaia di milioni di appassionati in tutto il mondo. Gli occhi di chi ama il calcio saranno puntati sullo stadio romano.
S.S. Lazio e A.S. Roma in questa stagione sono state oggetto di pesanti provvedimenti disciplinari da parte di Uefa e Figc in ragione dei comportamenti razzisti e discriminatori di settori limitati, ma ben visibili delle rispettive tifoserie. Comportamenti che ormai non possono essere più considerati degli episodi sporadici, ma che vanno letti come la volontà specifica di queste frange di utilizzare l’esposizione mediatica che garantisce il grande calcio, per veicolare messaggi violenti e inaccettabili.
Considerata l’eccezionalità dell’evento e la diffusione planetaria che lo stesso avrà, chiediamo con forza alle due società romane e alle istituzioni sportive e politiche coinvolte nell’evento, di far diventare questa importante finale come il luogo e il momento in cui il mondo dello sport romano e quello italiano più in generale, dica un NO chiaro e netto nei confronti del razzismo e di tutte le forme di discriminazione (di genere, di orientamento sessuale, territoriale, etc.) che avvelenano lo sport e in particolare il calcio.
Manca poco più di una settimana all’incontro e sarebbe ammirevole che le due società dessero vita a una serie di iniziative congiunte per caratterizzare questa edizione della Coppa Italia come l’edizione che rigetta ogni forma di discriminazione nello sport. Un messaggio che dallo sport e dal calcio in particolare, parli a tutto il Paese.