E’ la seconda finale promozione in dodici mesi per il Cus Messina basket: al PalaNebiolo contro l’Acireale, è in programma questo pomeriggio alle 18, l’andata della sfida che regalerà l’accesso alla DNB. Messina ci arriva con la convinzione di aver ritrovato un motivo d’orgoglio in questa formazione guidata da coach Pippo Sidoti che si presenta alla finale imbattuta: 28 partite vinte di fila. Di più: una sola gara persa in due campionati da quando il Cus è nelle sue mani. Titoli a parte non si smette mai di abituarsi a certe sensazioni anche se non tutti nel pianeta Cus lo hanno capito. Una cosa è fare passerella durante la partita, un’altra è essere quotidianamente presenti per essere a disposizione della squadra che suda e si allena in palestra. Purtroppo passare dal livello amatoriale a quello professionistico non è cosa da tutti e i difetti sono difficili da togliere se non si ha l’abitudine alle regole. Tornando alle questioni di campo l’ottimismo è tanto perché gli atleti ci tengono a restare senza sconfitte; l’ottimismo è tanto perché questo gruppo è fedele al suo allenatore e non molla mai neppure sotto tortura. Cus che vanta nei confronti dell’Acireale un parziale stagionale di 3 a 0 che peserà non poco sulla testa dei ragazzi di coach Giuseppe Foti. Come peserà il ricordo della gara disputatesi nella fase orologio in cui gli ospiti seppur avanti dopo due quarti di 23 punti uscirono sconfitti dal PalaNebiolo nonostante Sidoti non fosse più in panchina, perché espulso. Acireale comunque giunge a questa finale con grande entusiasmo e con la consapevolezza che è nello sport può accadere di tutto: per dirla alla Sidoti “la palla ha gli occhi e quando giochi senza i favori del pronostico tutto diventa più semplice, anche i tiri che sembrano impossibili”. Ottimismo a parte, il CUS Messina non può rischiare di rovinare tutto quello di buono ha prodotto durante la stagione e i pretoriani di Sidoti ci tengono a non deludere i propri sostenitori, sempre più numerosi, sempre più caldi. Ultima annotazione: prima dell’inizio della finale sarà osservato un minuto di raccoglimento in memoria del professor Giuseppe Dispenzieri: un grande maestro di sport e di vita per tante generazioni.