CARLONE CONTALDO, LA FORTUNA DI AVERLO AVUTO A MESSINA

Carlo Contaldo, capitano del Cus Messina da quando è iniziata l’avventura di coach Sidoti al Palanebiolo, non è stato ieri il migliore della formazione universitaria. Ma il suo apporto per arrivare in B è stato fondamentale. Ci sono volute le generose follie di capitan Carlone per espugnare campi caldi come Gela o mettere a tacere le velleità di Acireale, Catanzaro, Vis Reggio Calabria. Quando c’era da soffrire o da mettere pressione agli avversari era sempre lui l’uomo da cui, più di tutti, Sidoti si aspettava sostegno. Un incanto, ieri, i suoi primi minuti: quattro punti in un amen, la faccia dura che atterriva chiunque osasse attraversare la lunetta, la mano ferma e il cuore di un grande uomo. Poi, tanto lavoro di fatica ma anche panchina. Ma il basket moderno è anche questo: non puoi permetterti di aspettare nessuno, neppure capitan Carlone. Perché l’avversario fila come un treno e se rifiati e l’ispirazione latita, rischi di andare a gambe all’aria. La panca non piace a nessuno, figuriamoci a un guerriero come Contaldo. Avrebbe voluto il campo da mordere e qualche avversario da stressare come piace a lui, a muso duro, senza mai abbassare lo sguardo. Carlone è tosto nella vita come nello sport: un modello da prendere come esempio per quei giovani che vogliono crescere. Duro come l’acciaio ma con un cuore grande. Generoso con chi merita il suo affetto ma spietato con chi tradisce la sua fiducia. Durante questi due anni di Messina ogni qualvolta il Cus si stava spegnendo era Contaldo a sfidare le difese per prendersi la partita. Se un compagno arretrava lui avanzava di un passo. Di campionati ne ha vinti tanti e molti più importanti di quelli conquistati a Messina. Però siamo certi che gli ultimi trofei sono sempre i più belli, perché arrivano nel pieno della vita di un atleta di lungo corso. Al di là dei minuti giocati in gara tre con Acireale Carlo Contaldo merita una standing ovation per quanto di importante ha fatto nella scalata di Messina. Ha aiutato a far crescere l’ambiente e i giovani cussini con impegno, consigli, prestazioni e burle. Tirando pure qualche scappellotto se serviva. Questa realtà l’ha vista maturare, diventare parte integrante del progetto Sidoti da vero uomo squadra. E Capitan Carlone, questa squadra, l’ha tenuta in mano, e portata alla promozione in DNB: senza però dimenticare che gli ultimi istanti di un match si possono vivere anche in panca se è utile alla squadra. Perché un capitano non abbandona mai la nave! Grazie Contaldo, grazie di cuore!