Grazie alla spinta dell’Uisp, si registrano in questi giorni importanti novità per lo sport sociale e per tutti, sul fronte parlamentare e legislativo. Il presidente nazionale Uisp, Vincenzo Manco, si è rivolto ai dirigenti regionali e territoriali Uisp con una lettera che riassume le importanti novità che si registrano per la vita delle società sportive italiane e dell’intero comparto della promozione sportiva.
Manco comincia dal Decreto Balduzzi, che, grazie a un emendamento in Senato, ha visto “l’abrogazione dell’ obbligo di certificazione medica per l’attività ludico motoria e amatoriale. Se fosse entrata in vigore così come previsto, quella parte del Decreto Balduzzi avrebbe procurato notevoli difficoltà e costi aggiuntivi alle famiglie e alle società sportive alla ripresa della stagione sportiva, in settembre. L’allarme lo avevamo lanciato alcuni giorni fa, abbiamo reso pubblica la nostra protesta e abbiamo spinto deputati e senatori ad intervenire per modificare il provvedimento, attraverso un emendamento inserito nel cosiddetto decreto del fare”.
La vigilanza dell’Uisp, prosegue Manco nella lettera, ha prodotto risultati importanti e ha creato attenzione anche in altre organizzazioni di promozione sportiva, anche se era lecito attendersi di più dall’intero mondo sportivo.
Questo è il testo dell’emendamento introdotto in Senato:
“Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini promuovendo la pratica sportiva, per non gravare cittadini e SSN di ulteriori onerosi accertamenti e certificazioni, viene abrogato l’obbligo di certificazione per l’attività ludico motoria e amatoriale previsto dall’art.7, comm a 11, del DL 158 del 2012, e dal conseguente Decreto del Ministero della Salute 24 aprile 2013, GU n.169 del 20-07-2013. Rimane l’obbligo di certificazione presso il medico o pediatra di base per l’attività sportiva non agonistica. Sono i medici o pediatri di base annualmente a stabilire, dopo anamnesi e visita, se questi ultimi necessitano di ulteriori accertamenti come l’ECG".
“Inoltre- prosegue Manco nella lettera – ieri mattina a Roma, presso la Camera dei Deputati, sulla scorta della manifestazione pubblica del marzo dello scorso anno, nella sede dell’Acquario romano, “Dare voce allo sport per tutti”, della quale l’Uisp fu protagonista insieme a centinaia di società sportive di tutta Italia, Filippo Fossati – nella sua veste di parlamentare – ha predisposto e presentato una proposta di legge sul valore sociale dello sport. Si tratta di un testo importante che può aprire una stagione inedita nella legislazione del nostro Paese, che in gran parte attinge dalle richieste che vennero formulate dalle società del territorio in quella occasione. L’Uisp ha tenuto fede con coerenza a quell’impegno e oggi, anche grazie alla responsabilità parlamentare assunta da Fossati, sta cercando di concretizzare quelle giuste rivendicazioni. Lo sport di base soffre infinite difficoltà, da quelle economiche a quelle dovute alla mancanza di sostegni pubblici e privati, sino agli enormi ostacoli burocratici e fiscali. Questa proposta di legge è stata illustrata di fronte alle società sportive che promossero l’incontro pubblico romano e di fronte agli Enti di Promozione che ne sostennero le ragioni insieme all’Uisp, ovvero Csi, Us Acli, Acsi e Aics. Nella prima metà di settembre la proposta sarà pronta per essere formalizzata e presentata in Parlamento”.
“Nel frattempo – prosegue Manco nella lettera, rivolgendosi ai dirigenti sportivi dell’associazione e ai presidenti delle società sportive – vi chiediamo di farci pervenire eventuali suggerimenti e compendi, questo è stato il senso dell’incontro di ieri. La proposta di legge si compone di
13 articoli e il primo problema è stato quello di definire che cos’è davvero lo sport nel nostro Paese, in quanto fenomeno sociale ricchissimo di valori educativi, relazionali, di promozione della persona e di benessere fisico. Lo diciamo da anni: lo sport è innanzitutto un modo nuovo di stare insieme, di vivere le città e migliorarle, di creare inclusione e tolleranza. Per questo va riconosciuto il volontariato sportivo, vanno sostenute le società sportive del territorio, va valorizzato il loro ruolo nella gestione degli impianti e degli spazi, vanno approntate le necessarie detrazionifiscali vista la finalità sociale della loro missione. Si tratta di un primo passo in avanti verso la definizione di una nuova legge quadro sullo sport nel nostro Paese. Al termine dell’incontro, Fossati e gli altri parlamentari presenti, hanno preso l’impegno di chiedere all’Agenzia delle Entrate un tavolo permanente sui problemi e sui temi fiscali inerenti le Associazioni Sportive Dilettantistiche”.
“Infine – conclude Manco – un altro provvedimento approvato in questi giorni grazie alla spinta dell’Uisp: il Parlamento ha recepito la richiesta della nostra associazione in tema di sicurezza sul lavoro ed ha evitato l’equiparazione tra volontari e i collaboratori delle Associazioni Sportive Dilettantistiche e di Promozione Sociale ai lavoratori di aziende o altri settori produttivi. Infatti dal 1 giugno 2013 è divenuta attuativa l’interpretazione del decreto legislativo 81/2008". Grazie ad un emendamento al “decreto del fare” presentato dall’on. Filippo Fossati alla Camera dei Deputati, e poi confermato al Senato, è risparmiato all’associazionismo sportivo questo ennesimo colpo. Un presidente di una ASD che non ha a che fare con lavoratori dipendenti ma con volontari o con persone soggette a rimborso sportivo, non può essere chiamato a rispondere della normativa sulla sicurezza al pari di un imprenditore. Questi risultati in ambito parlamentare che evitano ulteriori ed inutili appesantimenti alla vita delle società sportive e delle famiglie italiane, favorendo il diritto allo sport, dimostrano l’importanza di una attenta vigilanza dell’associazionismo sportivo e di promozione sociale, affinché venga sostenuto e valorizzato il ruolo delle società sportive del territorio”.