Il caso di Gianluca Francioni, lanciatore di peso di Corridonia (MC) ex azzurro infortunatosi al ginocchio destro nel Dicembre del 2010 a causa del cedimento della pedana dove si stava allenando, finisce in tribunale in una istanza di risarcimento danni intentata dall’atleta contro il Comune di Corridonia proprietario dello stadio "Martini".
Francioni che nella sua lunga carriera agonistica iniziata nel 1984 ha stabilito il primato italiano di getto del peso allievi nel 1990 a Civitanova Marche (MC) con m. 18,32 sotto la guida tecnica del padre allenatore Mario, poi venuto a mancare per una malattia nel 1992, ha collezionato fino ad ora cinque convocazioni in nazionale.
La sua prima maglia azzurra l’ha vestita nel Luglio del 1990 mentre militava per il 2° anno nella categoria Allievi in un incontro con la Spagna che si disputò nella città di Macerata.
L’anno successivo al primo anno nella categoria Juniores arrivava la seconda inattesa convocazione a Molfetta (BA) contro gli Iberici e i cugini Francesi, sempre nella stessa categoria nel Agosto del 1992 difendeva i colori azzurri contro la forte nazionale Russa.
Dopo un anno dedicato soprattutto agli studi, nel 1994 a Modena nell’incontro internazionale tra Italia – Russia – Germania, in un caldo pomeriggio di Luglio con m. 17,58 stabiliva la 5^ prestazione all-time Under 22 dietro a lanciatori del calibro di Alessandro Andrei ex primatista mondiale, Paolo Dal Soglio e Marco Montelatici. Infine nel febbraio del ’95 arriva l’ultima convocazione in un incontro Russia – Italia a Mosca (Russia) nella categoria promesse indoor valevole come selezione per i campionati europei under 23.
Tutt’ora l’atleta è seguito da coach Tony Naclerio coordinatore della squadra Usa di Lanci ai campionati Mondiali di Tokio e si è allenato con lui presso il Campus della Rutgers University in New Jersey (Usa) dove era anche iscritto al corso di laurea in "Biology and Chemistry" (Chimica e Biologia), alternando i suoi allenamenti tra gli Stati Uniti e l’impianto "Martini" di Corridonia.
Ricordiamo che l’infortunio ha costretto l’atleta a farsi operare presso l’Ospedale "Santa Maria della Misericordia" di Perugia per la ricostruzione del tendine rotuleo del ginocchio destro, dalla stessa equipe che ha curato il vice campione del mondo di salto in lungo Andrew Howe.
Adesso il futuro sportivo del lanciatore sembra incerto in quanto i tempi di recupero si stanno allungando oltre ogni previsione ed appare difficile ipotizzare un ritorno in pedana nonostante siano passati più di 2 anni dal fatto.