Non è vero che Messina è all’anno zero del basket. Non è vero che non c’è nulla da salvare ci informa tuttobasket net che alla Fp Messina si festeggia. “La premiata ditta Cavalieri-Paladina, il braccio e la mente del "progetto FP Sport", ha così operato un’attenta analisi di quanto accaduto, sportivamente parlando, in questo primo anno di strettissima collaborazione.
L’idea di un progetto-programma che potesse proiettare, nel giro di pochi anni, la FP Sport al vertice del basket maschile cittadino ha preso piede la scorsa estate grazie alla positiva alchimia instauratasi tra l’esperienza tecnico-organizzativa di Francesco Paladina, creatore della FP Sport Messina, e la lucida follia agonistica di Claudio Cavalla Cavalieri, un atleta che non ha certo bisogno di presentazioni e che ha fatto del basket la propria ragione di vita…”. Siamo in progresso, e penso che, alle prossime sfide agonistiche la Messina che si rispecchia nella Fp Sport avrà modo di farlo notare. Specie nei campionati giovanili d’Eccellenza. Se noi tifosi della FP Sport avevamo avuto una leggera flessione nell’under 15, con quindici sconfitte su sedici incontri, ci siamo prontamente ripresi nell’under 17, dove il nostro bilancio è ritornato positivo: 3 su 32! Abbiamo infatti vinto due match su sedici partite, e si può quindi affermare che il ricambio generazionale si sia completato, dopo il ritiro del Cus Basket Messina. Ma onestamente chiamarla crescita per una generazione giovane ci sembra un po’ presuntuoso, se non peggio. A meno che si voglia sostenere che prendere le batoste sportive, come quelle della vita, ci rende forti. Non è sempre vero. Infatti è una delle cause principali che provoca la fuga dalle palestre. Partecipare al campionato d’Eccellenza non è un premio conquistato sul campo, né un motivo di orgoglio: se non hai una squadra competitiva, se perdi sempre o quasi, significa che non hai saputo valutare la tua forza. Non a caso quasi nessuno dei giocatori messinesi che negli scorsi ha giocato nell’Eccellenza è poi diventato un vero atleta. Un professionista nel mondo della pallacanestro. Parteciparvi senza avere le qualità necessarie è solo una grande presunzione perchè sono delusioni che lasciano segni profondi nelle certezze dei ragazzi. Al di là dei comunicati stampa celebrativi che di credibilità hanno ben poco il nostro gioco non era mai caduto così in basso, dopo le gioie e le vittorie del Cus targato Pippo Sidoti. Oggi il nuovo che avanza torna all’antico e celebra le sconfitte. Che tristezza, che amarezza. O è motivo di orgoglio essere arrivati settimi nella C regionale, quando ne venivano promosse quattro, pur avendo tra le proprie fila, il fuoriclasse Claudio Cavalieri e l’esperto centro Marco Sabarese? Sono deluso, davvero molto deluso da chi avrebbe dovuto imparare dall’esperienza trascorsa sotto Sidoti al Cus basket. E invece no. Dimostrare un pizzico d’umiltà sarebbe già un primo passo verso la crescita. Ma evidentemente è pretendere troppo. Ognuno di noi, nella sua vita sportiva, ha incontrato un avversario imbattibile: la presunzione è la bestia nera per molti. E’ accaduto anche oggi, e sinceramente c’è poco da scrivere di una partita mai giocata sul serio.