Il progetto nazionale "Il CalciaStorie", lanciato da Lega Serie A e Uisp per diffondere tra i giovani la cultura dell’integrazione e della tolleranza attraverso il calcio, ha fatto tappa all’Itis “Marconi” di Verona. All’incontro, che ha coinvolto 200 studenti dell’Istituto, hanno partecipato anche il ChievoVerona, rappresentato dal centrocampista Ivan Radovanovic, dall’attaccante della formazione Primavera Yamga e dal segretario sportivo Andrea Bernardelli, e l’Hellas Verona, rappresentata dal difensore Vangelis Moras, dall’attaccante della formazione Primavera Pierluigi Cappelluzzo e dal responsabile Scuola calcio e Progetto scuola, Zaccaria Tommasi.
"Solo il colore della pelle cambia, il sangue è uguale per tutti – ha raccontato Moras – Siamo tutti umani, tutti uguali. Pensiamo a comportarci bene nella vita e lasciamo il razzismo fuori, questa è una cosa che personalmente non mi tocca. Non ho mai vissuto esperienze di razzismo in prima persona, in questo aspetto sono stato molto fortunato". "Veniamo da molte realtà diverse ma siamo tutti amici – interviene Radovanovic – Se noto qualche atteggiamento sbagliato sono sempre il primo ad arrabbiarmi per riportare tutto alla normalità. Chi è razzista deve rimanere fuori dai campi di gioco e dagli stadi".
"Il calcio è un eccezionale strumento di comunicazione ed è giusto utilizzarlo per veicolare tra i ragazzi valori positivi quali l’integrazione e la tolleranza”, ha dichiarato Fabio Santoro, direttore Marketing e Diritti audiovisivi Lega Serie A.
Uno spunto prezioso per i ragazzi coinvolti nel progetto "Il CalciaStorie" è arrivato da Matteo Marani, Direttore del Guerin Sportivo e autore del libro “Dallo Scudetto ad Auschwitz”. Il testo racconta la vicenda sportiva e umana di Árpád Weisz, allenatore ungherese di origini ebraiche, vincitore di due scudetti con il Bologna, morto nel campo di concentramento nel 1944. "Questa è la più grande storia di calcio legata alla Shoah. E’ incredibile che in 70 anni nessuno se ne sia mai occupato. Un allenatore che ha vinto tantissimo è stato improvvisamente dimenticato. Era giusto riportare alla luce questa storia. Non pensate che l’olocausto sia una cosa lontana, perché non è così. Se vedete una discriminazione non siate indifferenti e non giratevi dall’altra parte".
All’iniziativa, moderata dal giornalista Gianluca Tavellin, hanno preso parte anche Carlo Balestri, responsabile Internazionale Uisp, Giuseppe Cifarelli, coordinatore nazionale del progetto, Mario Spezie, presidente Lega calcio Uisp Verona e responsabile locale dell’iniziativa, Maria Paola Ceccato, direttrice dell’Itis Marconi e i professori Giovanna Pentella, Annalisa De Gasperi e Lorenzo Facci.