di Diego Costa
Gioiosa Marea oggi dovrebbe cambiare nome. La sua cittadina più famosa infatti se n’è andata. Per anni le auto che passavano per quella strada la vedevano sul ciglio con la sua marcia così veloce, già tenace come quando – poi – divenne famosa. Annarita cara! Ti abbiamo visto trionfare sulla pista mondiale di Atene e salvare, con la tua medaglia (alla marcia è capitato spesso) l’intera spedizione mondiale azzurra.
Stavolta l’avversaria era troppo forte. Di sicuro contro questa maledetta nemica, non ti sei risparmiata. Sapevi fare leva sul carattere, sapevi sprigionare qualcosa che pareva davvero sorprendente in quel corpo minuto. La più piccola del clan era la più grande in pista. Lo hai dimostrato in Italia, in Europa, prima ancora che nel mondo.
L’ultima volta ti ho incontrato in un outlet della nostra Isola, vicino a Patti. Ma, scusa, tu sei Annarita, no? La popolarità ti sorprendeva. Erano passati alcuni anni da quando mi avevi concesso un’intervista sul giornale della Federazione. Non sono così popolare… Messinese, di origine, però. Dunque orgoglioso al quadrato!
Serberò di te la lezione che hai dato, in silenzio, facendo parlare i fatti, le gambe, la grinta. Ti piacevano le sfide difficili. Anche con le compagne di squadra.
Ti ricorderò con quell’oro al collo, festeggiata dalla squadra e dai tuoi cari, Annarita.