
In questa storia sportiva che, per comodità nostra e dei lettori, tenteremo qui di riassumere, c’è molto di grottesco, a conferma che la nostra Fip Sicilia sta vivendo un’epoca in cui il ridicolo attacca tutto e non distrugge niente. Tanto per cambiare l’eroe della storiella è il mitico presidente Antonio Rescifina, quello dei comunicati – spot anche se il risultato tecnico della manifestazione é scadente. L’ultima perla di Rescifina è la spedizione in terra di Sardegna: costi e risultati? No comment! Il problema è che mentre il vertice si gode la Sardegna a spese delle società gli arbitri devono fare la conta per recuperare la dignità perduta. E’ più importante il viaggio premio dei federali o il corso di aggiornamento dei fischietti a Capo d’Orlando? Insomma, amici lettori, tali costi vengono prima della formazione degli arbitri che dalla prossima domenica arbitreranno il campionato di serie C/silver? Per certi consiglieri la nostra è una nota di colore, non di ignominia. Il buon senso avrebbe voluto che si organizzasse una riunione per coordinare l’attività dell’ufficio gare prima dell’inizio dei campionati, ma siccome di buon senso in questo Comitato regionale sembra non essercene, anziché convocarli nella sede istituzionale (Palermo) si opta per una riunione domenicale in quel di Capo d’Orlando. Tutti in gita e guai a chi mormora che il presidente Antonio non è all’altezza del compito. E così chi non è d’accordo è rimasto a braccia conserte. Ma che ci fa a capo di un comitato sportivo, uno così? Boh! Anche per oggi non si vota, si acclama (clap). Il presidente Rescifina ci ha preso gusto. Bravo il capo! Lui propone e fa eleggere, sempre per acclamazione. Fenomenale! Non interessa il risultato ottenuto nel promuovere il basket in Sicilia; non risulta determinante la vittoria sul campo delle rappresentative giovanili ma l’applauso salvifico che, prevedibile e previsto, scroscia a comando. Come fa a far rispettare le regole agli altri tesserati uno così? Boh! Come fa? Possibile che nessuno gli abbia consigliato una pausa di riflessione, lontano dal palco? Possibile, visto che offrire il fianco al ridicolo ormai è un merito. Poveri noi, povera pallacanestro siciliana. Insomma con questo comportamento il movimento andrà a sbattere contro un muro e, domenica dopo domenica, anche gli arbitri si ritroveranno da soli: se questo é il buon giorno abbiamo chiaro il perché delle sostituzioni degli istruttori CIA, per la parità di genere abbiamo adesso di bisogno di una yeswoman.
#rescifinadimettiti