di Roberto Gugliotta
E basta con questo pensiero anti – Rescifina. Certo non si può dire che ogni volta che una rappresentativa giovanile siciliana – maschile o femminile non fa differenza – giochi in una manifestazione sia sempre colpa degli atleti lombardi o emiliani se rimediamo figuracce, ma sarà colpa loro se abbiamo Antonio Rescifina a capo del comitato regionale? No, è tutta colpa nostra. Sarà colpa degli istruttori federali se gli avversari ogni volta che incontrano la Sicilia fanno sul campo quello che vogliono? In parte sì, in parte no. E’ come nel calcio: forse facciamo poco pressing, forse non applichiamo bene gli schemi. O magari difettiamo nei fondamentali. Io voto per questa soluzione. Basta con questo accanimento contro Rescifina. Ma fino a un certo punto. Sconfitte a parte sono rimasto colpito per la mancanza di sensibilità da parte dei federali siciliani che continuano a mandare allo sbando ragazzini e ragazzine con la consapevolezza che entro tre anni la maggior parte di questi atleti smetterà di praticare il basket perché senza speranza. E’ anche poco bello dimenticare che, per ora, le vittime non sono i federali siciliani ma tutti quei giovani a cui è stato negato il diritto di avere pari opportunità con gli atleti di Lombardia ed Emilia Romagna: ma non è il risultato che conta. O forse sì. Se non conta, aboliamo le classifiche, gli arbitri, gli ufficiali di campo. E visto che ci siamo un presidente – assente! Sarà, ma visto che le società per il momento pagano profumatamente la Fip per un “disservizio” il capo dei federali siciliani è tenuto a leggere le nostre cronache e persino i risultati dei tornei giovanili. E se sono numeri in rosso, bisogna prenderne atto: passare la mano, no? Meglio tardi che mai! E basta con questo anti – Rescifina. Qui non si dimette quasi mai nessuno, si vede che quasi nessuno sbaglia. I nostri giovani vengono umiliati da Lombardia ed Emilia Romagna? Tutto previsto, non facciamo del disfattismo. D’accordo, mi tengo questi dubbi, ma come farsene una ragione? Ho notato che non si può più scherzare perché molti dei protagonisti hanno perso il gusto della battuta e non la capiscono. Sarà che hanno altro a cui pensare e il futuro del basket non è tra queste priorità. Sarò pure un rompiscatole ma non un pollo!