“I Poliziotti devono essere tolti da tutti i servizi agli stadi, sottratti alla violenza assurda e animalesca di delinquenti con il pedigree, restituiti ai loro compiti al servizio esclusivo dei cittadini e non, di fatto, degli interessi dei grandi operatori economici che con il business del calcio fanno affari d’oro a spese nostre. La sicurezza negli stadi e fuori dagli stessi deve essere fatta a spese di team e sponsor, perché allo Stato costa troppi soldi ed agli uomini delle Forze dell’Ordine costa la salute e persino la vita, come l’esperienza ci ha insegnato nel modo più drammatico. Passano gli anni, cambiano le contromisure che restano tuttavia sempre blande ed inappropriate. Quel che si fa contro il tifo violento è tragicamente insufficiente, come dimostrato da esempi lampanti che si ripresentano ad ogni occasione. L’ultimo, sabato, visto che fra gli ultras bergamaschi arrestati ce ne erano due già raggiunti da Daspo. Un divieto di andare allo stadio non cancella la violenza insita nelle menti di certi inqualificabili soggetti, sempre pronti infatti a tentare di far fuori i Poliziotti in qualsiasi posto capiti. Contro manifestazioni di un’indole criminale qual’è quella che spinge ad aggredire qualcuno per una banale partita di calcio servono risposte estremamente severe, altro che Daspo”. Questo l’intervento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, all’indomani degli arresti degli ultrà dell’Atalanta finiti in manette sabato sera per i violenti scontri con i tifosi dell’Inter e con le Forze dell’Ordine, in centro a Bergamo, al termine di Atalanta-Inter. Si tratta di 9 bergamaschi ed un tedesco, tifoso del Eintracht Frankfurt (squadra gemellata con l’Atalanta): dei bergamaschi, due avevano già il Daspo, il provvedimento che vieta loro di avvicinarsi allo stadio. Ora sono tutti in carcere e devono rispondere delle accuse di lesioni, violenza, resistenza e danneggiamento. Sette gli Operatori delle Forze dell’Ordine, tra Agenti di Polizia e Carabinieri, rimasti feriti.
“Anno dopo anno – insiste il Segretario Generale del Coisp -, stagione dopo stagione, siamo sempre qui a ripetere la stessa cosa, a fare i conti con i feriti fra i colleghi, a denunciare che ci mandano al massacro senza equipaggiamenti adeguati e per pochi spiccioli, mentre nel mondo del calcio continuano a girare i miliardi guadagnati sulla nostra pelle. Città devastate ed Agenti spediti in ospedale, eppure questo persistente stato di cose dimostra che, evidentemente, di questi ‘danni collaterali’ non importa molto a chi di competenza. E’ un insulto alla civiltà ed un oltraggio verso i cittadini e soprattutto verso chi veste divise malandate, scudi lesionati e caschi fatiscenti per fermare orde di barbari che si scatenano ogni fine settimana”.