Si è concluso a Milano, il viaggio attraverso l’Italia de "Il CalciaStorie", progetto nazionale lanciato da Lega Serie A e Uisp per diffondere tra i giovani la cultura dell’integrazione e della tolleranza attraverso il calcio. Alla conferenza stampa sono intervenuti: Marco Brunelli, direttore generale Lega serie A, Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, Adam Masina, difensore del Bologna e dell’Under 21 azzurra, Cristiano Giaretta, direttore sportivo dell’Udinese, Milo Hasbani, presidente della Comunità ebraica di Milano, e Matteo Marani, giornalista sportivo e autore del libro “Dallo Scudetto ad Auschwitz”.
Marco Brunelli, direttore generale Lega serie A: “Oggi è il giorno della Memoria, Primo Levi diceva che ‘chi dimentica il passato rischia di riviverlo’. È un monito importante, non crediamo di poter cambiare il mondo ma crediamo nel valore della memoria e della testimonianza. Il calcio ha grande capacità, anche nel racconto di storie di integrazione. È il fenomeno che in Italia ha più trasversalità nella società e l’integrazione non dovrebbe essere un problema".
Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp: “Con Il CalciaStorie abbiamo raggiunto migliaia di giovani in tutta Italia, che hanno risposto con creatività ed entusiasmo. Il calcio può migliorare la convivenza civile e la vita quotidiana, combattendo le discriminazioni e il razzismo”.
Adam Masina, difensore del Bologna e dell’Under 21 azzurra: “All’interno di uno spogliatoio si stabiliscono relazioni con ragazzi di tutte le culture e religioni. Ci si ascolta e si crea armonia. Quando sento i racconti dei miei compagni mi perdo dentro i loro occhi. E’ come un viaggio low cost, per questo le differenze sono una risorsa e il confronto è la parola chiave di ogni rapporto”.
Matteo Marani, giornalista sportivo e autore del libro “Dallo Scudetto ad Auschwitz”: “Quello che rimarrà di questa prima edizione del CalciaStorie è il valore dei lavori realizzati dai ragazzi che hanno costruito una storia, si sono misurati con un’avventura umana e hanno utilizzato vari mezzi di comunicazione. Il calcio ha fatto la sua parte, ognuno ci ha messo qualcosa, tutti sono stati partecipi, i giocatori e le società. Questo significa che il calcio può avviare processi di emulazione non solo per i tatuaggi, ma anche per i valori”.
I protagonisti dell’evento finale sono stati le ragazze e i ragazzi delle scuole medie superiori di 15 città italiane, sedi dei club della Serie A TIM, che nel corso della passata stagione calcistica hanno realizzato video, interviste e articoli su calciatori che hanno vissuto esperienze di discriminazione e di integrazione.
“Il CalciaStorie: storie di integrazione dal profondo del calcio”, è promosso da Lega Serie A, Unione Italiana Sport Per Tutti (Uisp), Associazione Italiana Calciatori (AIC), SKY, TIM e Panini, con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per la realizzazione del progetto sono stati utilizzati i fondi derivanti dalle sanzioni irrogate dal giudice sportivo durante il campionato di Serie A TIM.