di Roberto Gugliotta
Tranne che nei palazzetti, Antonio Rescifina lo si vede dappertutto. Leggo che iniziano le grandi manovre per il ricambio … stile gattopardismo – concezione e pratica politica di chi è favorevole a innovazioni più apparenti che reali della società, per evitare di compromettere i privilegi … – ma per favore, il consiglio direttivo della FIP deve dimettersi in blocco. E’ ormai questo il pensiero che a gran voce si leva in tutti i campi siciliani. Basta con la gestione Rescifina. Basta con le sue manovre. Basta con questo diverso modo di intendere lo sport. Basta. Non sono solo gli addetti ai lavori a pensarla così, ma anche parte degli appassionati che ancora seguono la pallacanestro. Ma Rescifina non è il tipo da arrendersi facilmente. Infatti, tenta di rientrare dalla finestra nei salotti importanti del basket italiano. Confido nel presidentissimo Petrucci affinchè metta una pietra sopra sul nome. Se vogliamo far ripartire il basket in Sicilia dobbiamo trovare spazi dentro noi stessi, imponendoci delle pause. Perché questo è una terra che stravolge, che corre sempre. Bisogna riflettere, tenere salda un’identità di persone consapevoli. E schierarsi. Non sarà tempo perso dire che la gestione diversamente etica e il diverso modo di intendere il merito non ci stanno più bene. Esiste una sola madre di tutti i mali, ed è l’indifferenza: superata questa, mezza battaglia è già vinta. Il prossimo candidato Presidente del Comitato Regionale? Le indiscrezioni sono tante. Il catanese Michelangelo Sangiorgio, attuale presidente del comitato Fip etneo ha dato piena disponibilità a guidare il movimento isolano. Sul versante opposto, non è chiara invece la linea politica dettata da Rescifina che sta sondando ancora il terreno per vagliare le strategie da attuare e nel frattempo dispensa regalini. Alle sue spalle gli alleati Terrasi e Curella ambiscono entrambi alla carica di Presidente. Si proprio lui, il ragusano Curella, braccio destro di Rescifina che ha votato l’inserimento della moglie Daniela Salerno, all’interno dell’organico dell’ufficio gare regionale. Solo all’interno di questo cdr possiamo assistere a cotanta mancanza di etica e professionalità e rispetto nei confronti delle società isolane e di tutti gli addetti ai lavori. Avete notato che accadono cose strane nella gestione del Comitato Regionale? Vi sembrano pure casualità? Le coincidenze non esistono ma solo il volere del Presidente Antonio. Vedo che certa gente, anche nei palazzetti – vedi Terrasi al Paladonbosco di Palermo -, continua a seguire questa filosofia del gruppetto nonostante la caduta di tante barriere, nonostante l’integrazione e le società multirazziali. Allora mi dico, possibile che lo sport che amo, seguo e pratico sia rimasto così indietro? No che non è possibile, perciò dobbiamo inviare segnali precisi. Cerchiamo quindi di proporre esempi positivi di etica, merito e di educazione, ma senza inseguire falsi profeti del nulla. Lo sport ha un immenso valore pedagogico: lo usi, alleandosi con la famiglia e con la scuola. Ma anche in questo settore c’è molto da fare. E le stesse gare giovanili non aiutano a rompere certi muri. E poi cosa altro non funziona? Dagli arbitri, al CNA, al Minibasket, al Settore Squadre Nazionali, ai referenti ai delegati, agli incarichi tecnici, a quelli non tecnci (ri)distribuiti dopo le dimissioni di validi collaboratori a persone che forse non sono i migliori in quel settore, per quella determinata figura. Ricordate le dimissioni qualche anno fa, prima della fine della stagione, di Tolga Sahin? Ancora vi state chiedendo come mai un arbitro di caratura internazionale si dimetta da Presidente della Commissione Regionale CIA? Già, bella domanda. Non è il caso di indignarsi, a forza di parlare di professionalità s’è perso il concetto di lavoro, anche le parole conteranno qualcosa. Per esempio, il nostro caro Rescifina ha una passione per il verbo "irrompere". In genere, "irrompe" per “rompere” un settore che funziona, nonostante lui. Sì, per certi versi il presidente del Comitato siciliano non è un uomo qualunque, è una task force. Chi irrompe stavolta per mettere sotto chiave la logica a discapito dell’etica? D’accordo, devo ricordare che oggi è San Valentino e non posso essere cattivo nella festa degli innamorati. Dunque al presidente Rescifina auguro di mettere da parte il basket, per esempio, e "fare di più l’amore non la guerra".