di Roberto Gugliotta
Chi l’avrebbe detto che la lettera del notaio Andrea Grasso, segretario S.S. Basket Giarre A.S.D. inviata al sito basketcatanese.it avrebbe dato il via a tutta una serie di cattivi pensieri sull’organizzazione del campionato di C/silver e sulla credibilità dello stesso torneo per via di corsi e ricorsi storici. Con il magnifico Grasso siamo al completo. E’ arrivato anche lui, ma parlando, sia chiaro, da tifoso e non da notaio. Ma la sostanza, per quel che mi riguarda, non cambia: l’aria che si respira in questa federazione siciliana non mi piace. Ci sono figli e figliastri, società e società. Il campo non è il vero giudice del risultato: può accadere che la partita persa si ri –giochi, con la benedizione degli avversari che ti donano pure un giocatore se i tuoi sono fuori gioco. Questo in sintesi il concetto, uno dei tanti espressi dal notaio Grasso a cui va il merito di parlare chiaro quando molti altri, pur potendo preferiscono tacere: l’omertà è una brutta bestia! Ecco, questa è già una faccenda fastidiosa: lo sdoppiamento dei ruoli, dei giochi, delle stesse regole. Che credibilità potrà mai avere un “movimento” che interviene per aggiustare destini, organici e risultati? Letta la lettera del notaio Grasso, mi resta una forte curiosità per quello che avrebbe potuto dire il presidente Antonio Rescifina dopo questo attacco al suo Comitato regionale. Bazzicando da qualche annetto il basket, non da tifoso, ho già sentito Rescifina parlare come un padrone d’impresa e non come presidente della Fip Sicilia, e sia chiaro non ne condivido le idee: perché il capo di un movimento sportivo dovrebbe rappresentare l’interesse di tutti, la sintesi del buon padre di famiglia e non la macchietta di un “ducetto”. Ciò che sta accadendo non è altro che la fine di un ciclo, di un Comitato senza arte né parte. Un Comitato che sta conducendo allo sfascio il basket in Sicilia. A loro dei sacrifici delle società non importa nulla altrimenti non si comporterebbero come lo stesso notaio Grasso denuncia; che credibilità potrà mai avere un campionato giocato a testa o croce? Eppure gli amici di Rescifina giurano che sono amanti di questo bellissimo sport. L’interesse per certe situazioni (ripetizioni di gare, campagna acquisti, designazioni arbitrali, squalifiche, ecc…) degli uomini come il nostro caro presidente Rescifina si chiama consenso. Se ne trova a tonnellate andando in tribuna nei campionati di A: poi uno si chiede come mai nella gara tra Sport è Cultura Patti – Zannella Cefalù, con il palazzetto in festa, manchi proprio Rescifina… Magari perché il suo pensiero sulla crescita dello sport (altro che le idee, i programmi), è far finta che sia tutto un toc toc… E allora ci chiediamo se davvero la caduta del Basket Giarre l’hanno favorita gli arbitri, e se così fosse che dovremo attenderci per la lotta in testa? Lo scorso anno Patti ha pagato la cattiva giornata degli arbitri contro Cefalù, Costa d’Orlando e Reggio Calabria: non vorremmo che anche questa stagione la sfortuna si ripetesse nelle sfide di Siracusa, San Filippo e Costa d’Orlando. Occhio alle designazioni… non sia mai che dobbiamo registrare una cattiva gestione delle ultime giornate? Ma scusate, queste sono domande inutili sia per Rescifina sia per tutti i tifosi. Bisogna avere certezze, non dubbi. Intanto ringraziamo il notaio Grasso per averci fatto riflettere su basket & etica. Non credo che però serva alla causa Giarre… ma l’importante è piantare questa bandiera: non siamo fessi anche se vorrebbero farci fessi!