Addio Gino, grande presidente!

di Diego Costa

Gino Corioni è stato un grandissimo presidente. La prima cosa che mi viene da dire è questa. Sottovalutato. Un vero genio. Non si resta così tanto tempo in sella a piccole società, con un capitale appena sopra il livello artigianale, se non si è fuoriclasse. A Gino Corioni dovrebbe dire grazie tutto il panorama calcistico nazionale. Spero che venga osservato un minuto di silenzio in tutti i campi per l’uomo che ha portato in Italia Hagi e Detari, che ha lanciato Pirlo, che ha creato e gestito un settore giovanile da cui ha attinto tutto il pallone nostrano. Spero che Bologna, che gli sbattè in faccia la porta, abbia oggi la capacità di rileggere la sua storia. Un revisionismo d’obbligo. Ci ha regalato con Gigi Maifredi un calcio champagne meraviglioso. Ancora oggi ricordo la soddisfazione con cui si usciva dagli stadi in quella meravigliosa cavalcata di serie cadetta. E’ stato a cavallo della tigre per lunghi anni. Ne ha toppato uno e l’ha pagato con eccesso, maltrattato, inseguito assieme alla straordinaria moglie, in tribuna da persone non in grado di intendere e di volere. Quell’anno ebbe persino il coraggio, sì il coraggio, di chiedere scusa alla città. "Ho sbagliato, farò subito una squadra per risalire". la Santa Inquisizione di una città calcisticamente poco avveduta decise per la pena capitale. Chi venne dopo… lasciamo stare. Dirà qualcuno: la stai facendo troppo rosea. Per esempio i "buffi"… i libri contabili. Vero. Ma chi è senza peccato scagli la prima pietra. A Bologna ha voluto bene anche dopo. Al Bologna pure: Viviano, Kone… gli ultimi che ha venduto volentieri, più volentieri al Bologna che ad altri.
Non ho messo una sola riga di vissuto personale. Anche sotto questo profilo sono profondamente dispiaciuto. C’era rispetto e stima reciproca, frutto di un rapporto alla luce del sole. senza usare quindi nè maschere nè lunghi coltelli. Addio Gino, grande presidente!