Il Melloblocco si guarda indietro

Il più grande raduno di bouldering e arrampicata del mondo si appresta a inaugurare, dal 5 all’8 maggio, l’edizione numero 13 e, alla faccia della scaramanzia, decide di volgere lo sguardo a ritroso, quando, ai principi di questa splendida avventura in Val Masino, nessuno, probabilmente, avrebbe scommesso su una manifestazione che presentava diversi aspetti innovativi per l’Europa. Come sempre il successo di un evento di tale portata conta su molte firme e contributi, ma, se si vuole spiegare il Melloblocco nella sua storia, anima ed essenza, bisogna rivolgersi agli storici consulenti per l’organizzazione cioè Michele Comi, Nicola Noè e Stefano Scetti.
Michele Comi. “Alla vigilia della tredicesima edizione possiamo dire di essere stati dei facilitatori di esperienze sul granito della Val Masino e nella Riserva naturale della Val di Mello. L’atto dell’arrampicare ci riporta ad una coscienza felice ed è un’esperienza che ci cambia, rendendoci più sensibili a godere del tempo, piuttosto che sottometterci alla fretta che governa ogni giornata. Arrampicare sulla roccia, così come camminare, è vivere attraverso il corpo: scalare può essere un ottimo espediente per riprendere contatto con noi stessi. Melloblocco non fa che stimolare l’incontro e la conversazione, anche attraverso una piacevole fruizione del tempo, con la libertà di salire, fermarsi o continuare. Un modo per celebrare con semplicità la gioia dell’arrampicata in un gran bel luogo”.
Nicola Noè. “Ho incontrato un Melloblocco in embrione al Rock Master 2003. Allora non mi era chiara l’evoluzione del progetto, ma lo erano i principi fondanti: formula a raduno e senza una competizione, inserimento nell’ambiente naturale e riduzione al minimo dell’impatto ambientale, che ci hanno condotto, anno dopo anno, come nel 2004, quando le presenze non arrivarono a 500, alle migliaia delle ultime edizioni. Com’è cresciuto il Melloblocco? Diventando un raduno frequentato da un pubblico sempre più giovane, di arrampicatori non necessariamente fortissimi, ma accomunati dalla passione di arrampicare nella natura, stare in compagnia e incontrare i propri beniamini in un ambiente informale”.
Stefano Scetti. “Questa sarà il mio 10° Melloblocco come organizzatore, nel corso dei quali ho conosciuto mondo completamente nuovo, fatto di ragazzi provenienti da tutte le parti del globo, uniti da una grande passione per il "verticale". Non posso definirmi arrampicatore, ma ho riscoperto un forte legame che mi unisce ai partecipanti: voglia di stare all’aria aperta con gli amici, rispettare la natura, riscoprire la semplicità di un ambiente poco influenzato dall’uomo, accontentarsi di quello che ci offre senza chiedere di più, che diventa la vera ricchezza che oggi tutti cercano. Parlando della Val Masino ho notato un forte cambiamento nella percezione dell’evento da parte della popolazione. Tredici anni fa eravamo pacificamente invasi da uno strano popolo di individui con un materasso sulle spalle e non capivamo del tutto cosa stessero facendo, ogg sentiamo nostro l’evento e ci mettiamo tutti in gioco per accogliere al meglio gli ospiti”.

Dal 2004 il Melloblocco trasforma l’incantevole paesaggio della Val Masino e della Val di Mello in un luogo di aggregazione senza precedenti, grazie all’unione con la natura della Lombardia, regione a grande vocazione alpina, ad una organizzazione snella e alla formula non agonistica che offre a tutti la possibilità di arrampicare vicino ai campioni mondiali della disciplina. Arrampicata, musica, natura, stimolo alla conoscenza dei luoghi e divertimento in Valtellina per il più grande raduno internazionale di bouldering al mondo.