Antonio Rescifina. Da tempo ero senza notizie, in trepida attesa di sapere quando sarebbe diventato presidente e di che. Me l’hanno segnalato prossimo al grande salto nel DIO CALCIO, ma ero impegnato in una partita di tennis con il mio amico Cosimo Siracusano e mi sembrava poco corretto dire: tieni occupato il campo perché devo vedere il dottor Rescifina a che punto è con il calcio. Purtroppo è vero: tranne che nei campi di basket, Antonio Rescifina lo si vede dappertutto. Bontà sua. Non è il caso di indignarsi, a forza di parlare di professionalità s’è perso il concetto di lavoro, anche le parole conteranno qualcosa. Calcio, calcio, calcio sembra di essere in una gabbia di matti. Imbottiscono la testa della gente col calcio, cercando di far dimenticare i problemi che assillano Messina. Roba da dilettanti. Giornali e tv fanno un po’ di baccano, e regalano pubblicità persino a Rescifina. Detto tra noi: non so cos’abbia fatto di tanto importante per meritarsi lo spazio. Avanti così, continuiamo a parlare di meritocrazia e a farci del male.
ROGU