di Roberto Gugliotta
Povero Antonio Rescifina, con tutta questa gente in malafede che vede ombre sul suo basket siciliano. Come si permettono? Forse è tempo di precisare che sui campionati gestiti dal Comitato regionale ci sono molte ombre, qualche successo è maturato con la benedizione del fato, qualche altro con la complicità di qualche arbitro e la stessa lenta maturazione dei tanti talenti avrà un suo perché, o no? E non bisogna credere ai numeri, secondo cui la gestione Rescifina è riuscita a far perdere per strada qualche società e qualche provincia. Ho deciso di essere solidale con questo Comitato siciliano tartassato dagli invidiosi, tutti in buonafede, al massimo con disturbi di vista che colpiscono i meno preparati al compito gravoso: far risorgere la Fip regionale. Gente al culmine della carriera, che non ha bisogno di chiedere favori, né di farne. Un’epidemia. Preoccupante, su vasta scala. Infatti il presidente Antonio Rescifina ha la febbre, sta malissimo. Per contro l’opposizione rumorosa sta bene, ha praticamente vinto le elezioni. Forse Rescifina e i suoi dirigenti farebbero bene a chiedersi come mai tante persone, al disopra o al disotto della mischia, dicono che la credibilità del “Comitato” è ai minimi termini. E le ultime esternazioni del suo fedelissimo Pino Caudo, Delegato della Fip per la provincia di Messina, “massima disponibilità alle istanze delle società”, non aiuta anzi allontana il presidentino Antonio dal trono. Sicuramente, ed esco dall’ironia delle prime righe, i dirigenti di Rescifina hanno vinto lo “scudetto delle balle” ma hanno perso un’occasione per dimostrarsi sportivi, un po’ o tanto potevano sceglierlo loro. A Patti ancora aspettano la visita del presidente e del suo delegato messinese: non hanno mai visto una partita dello Sport è Cultura né hanno partecipato alle sfide dei play off. Eppure si prendono i meriti senza averne… anzi. I pattesi sono stati tartatassati, i loro ragazzi presi in giro. Nessuno ha dimenticato il 20 a 0 per la mancata presentazione a Trapani nel campionato under 20, causa il blocco autostradale a Capaci… epperò Rescifina e Caudo si complimentano con lo Sport è Cultura. Cosa costava dire: avete ragione, faremo trionfare la logica al non senso… Non costava nulla. Ma non l’ha fatto nessuno, né Rescifina né Caudo. Oggi si complimentano con Patti, si prendono il merito dei tanti sacrifici fatti dai dirigenti pattesi. Io non ho stima per le persone false e ipocrite: tutti con la stessa faccia, la stessa arroganza nemmeno un po’ annacquata. Parlano le facce, le espressioni, non le parole di circostanza. Perché sarà vero che conta solo vincere, ma conta anche il modo. E in nessun palazzetto che io ricordi c’erano Rescifina e Caudo a sostenere Patti. Anzi mi dicono che facessero il tifo per gli avversari dello Sport è Cultura. E il rischio vero è che solo questi episodi si ricordino, e non anche i meriti della squadra, spesso in emergenza, e di coach Sidoti. Se il basket in Sicilia è ancora uno sport, un minimo di sportività è indispensabile in tutti quelli che se ne occupano, dai tifosi ai giornalisti, dai federali ai dirigenti. Quelli del Comitato Rescifina non hanno dato un buon esempio, nemmeno il delegato di Messina, Caudo che forse nel suo stanzino ha visto un’altra stagione sportiva. Non è assolutamente una questione di premi, nomine ed esternazioni, ma di credibilità dell’uomo che rappresenta le istituzioni. Eh, sì, Rescifina e i suoi fedelissimi sognano, e sognando inquietano i pochi ch’ancora restano desti. Perché ormai nel movimento siciliano della palacanestro dilagano i sonnambuli e la vita, il mondo sono plasmati per adattarvisi. E le scommesse inique della maturazione dei talenti (?), o della crescita delle società isolane, sono poi come l’oppio delle tv, l’informazione che manipola la realtà, il dilagare delle manie occultiste. Viviamo, oramai, in un mondo sportivo di sogni a comando, ma divenuti realtà, per i più. Tanto che chi non li sogna si sente ora irreale, come se la vita fosse evoluta a visita d’un enorme manicomio all’aperto. Roba da grandi manovre, ci vorrebbe qualche pompiere e qualche sommozzatore, per infilarsi nei buchi aperti da Rescifina e siamo al completo. Io non voto per questa gente: interessante spunto di discussione.