di Roberto Gugliotta
E’ divertente questa polemica sul tesseramento degli atleti extracomunitari che rischia di cambiare corso ed esito ai campionati di C Silver e C Gold regionali. Sembrerebbe che diversi atleti non siano in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Come è d’obbligo in questi casi, farò del mio meglio per rinviare il rimbrotto in capo ad altri. Tra le parole di cui si abusa, secondo il sottoscritto, c’è Etica. Se ne è parlato tante volte in questa rubrica ma con scarsi risultati, vero Presidenti Malagò e Petrucci? ma è giusto parlarne anche per il tesseramento degli atleti extracomunitari. E che, un poveraccio che decide di essere onesto e rispettare le regole non fa in tempo a vincere una partita che si ritrova "fregato" da chi aggira le regole. Che un procuratore professionista trovi una squadra a una velocità da quattrocentista per suoi giocatori mi sta anche bene, ma che un Campionato venga deciso da tanti Ponzio Pilato che si barricano dietro una burocrazia più lenta e complicata non mi sta affatto bene. Perché un giocatore straniero o è in regola con i permessi o non lo è. Non vedo niente di etico nel fare il gioco delle tre scimmiette: chi rispetta le regole non deve sentirsi un fesso. Dove finiscono i suoi diritti e cominciano quelli di chi gioca in maniera sleale? Non si sa se prenderla sul serio o sul ridere questa "questione etica". Bisognerebbe essere ciechi e sordi in Sicilia, per non averlo capito da decenni, in questi campionati dove ci sono le società delle multe immediate e quelle degli amici che possono rinviare gare, "formare" atleti, pur dopo la fine dei tornei, tesserare chiunque, anche in assenza di un regolare permesso di soggiorno, perchè ammanigliati. C’è nella gestione di tante vicende che abbiamo di volta in volta elencato una omogeneità amorale o immorale dentro la diversità delle forme e dei numeri. Credo che la prima ragione del lungo silenzio e della perdurante acquiescenza dei dirigenti di molte società alle porcherie (nessuno o pochissimi disposti a denunciare, a testimoniare), stia nella scelta del male minore. Adesso vi chiedo, mi chiedo: come si comporterà per i play off e i play out, Fip Sicilia? Farà finta di nulla? Vieterà che gli atleti non in regola giochino? Le regole ci sono e bisogna farle rispettare altrimenti si chiama "omertà". Che cosa deciderà di fare il Presidente Riccardo Caruso sul tesseramento degli atleti extracomunitari, si comporterà come Ponzio Pilato? Purtroppo da anni si è creata quella generale complicità, quel generale consenso che porta molti a sostenere: meglio chiudere un occhio qualche volta perché fare troppo i cani in giro non va mai bene. E allora i nostri amati federali quando ricevono una segnalazione, un possibile reclamo cercano delle scuse, degli alibi. Cercano dei complici, corresponsabili: per scaricare su di loro e distribuire equamente intorno a loro il peso della mortificazione. Ma lo ripeto, spero che in questo Comitato siciliano di distratti qualcuno abbia un rapido sobbalzo. Io vi dico che, se questi controllori delle regole taceranno, grideranno le pietre. E’ nei momenti bui che la luce dell’etica brilla di più.