In Spagna i messaggi pubblicitari relativi a giochi e scommesse rappresentano il 20% del totale delle pubblicità trasmesse sui canali sportivi. E’ quanto emerge da un rapporto del Consejo Audiovisual de Cataluña che evidenzia come nel caso dei programmi radio questa percentuale incida addirittura per il 45,5%. Nel caso della carta stampata, pubblicità di scommesse o di operatori di gioco sono presenti sui giornali sportivi in una forbice compresa fra il 38% e il 45%. Allo stesso modo, la parola ‘scommesse’ è tra le più ricercate su internet, con più di 24 milioni di risultati su google: tra i primi 50 risultati, oltre due terzi corrispondono a siti degli operatori di gioco. Al grande battage pubblicitario corrisponde un numero di scommettitori in costante crescita: nel secondo trimestre del 2017, ad esempio, si contano 646.475 utenti attivi, un dato in crescita del 7% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Numeri alla mano, nel primo semestre dell’anno il gioco online ha mosso in Spagna 2,67 miliardi di euro, con un incremento del 4,2% nel secondo trimestre. Secondo le stime, il 2017 potrà chiudersi per la prima volta con un raccolta via internet superiore ai 5 miliardi (il 2016 si è chiuso a 4,9 miliardi di euro). In altre parole, si sono triplicati i risultati del 2012: sei anni fa l’online valeva 1,5 miliardi. Ma quanto guadagnano effettivamente gli operatori di scommesse. Il GGR nell’intero 2016 è stato pari a 230 milioni, mentre nei primi 6 mesi del 2017 si sono già superati i 150 milioni di euro. Gli investimenti degli operatori, secondo il Rapporto, lo scorso anno sono stati pari a 113 milioni (contro i 67 milioni del 2013), mentre nel primo semestre 2017 si sono già superati i 54 milioni, attraverso partnership con club importanti della Liga come Real Madrid e Siviglia. Nota dolente, secondo il rapporto del Consejo Audiovisual de Cataluña, la mancanza di un filtro nei confronti dei soggetti più giovani, colpiti da messaggi pubblicitari accattivanti e nei quali non sempre si evidenzia il divieto di scommettere se non maggiorenni. Il Partito socialista spagnolo (PSOE), lo scorso marzo, per arginare il fenomeno di campagne pubblicitarie senza regole, ha proposto misure più restrittive in termini di orari di trasmissione dei messaggi pubblicitari, chiedendo che sia evidenziato in modo ‘chiaro e leggibile’ il divieto di scommessa per chi non abbia raggiunto la maggiore età. Anche in Italia – riferisce l’agenzia Agimeg – gli investimenti in pubblicità di giochi e scommesse sono in continua crescita. Lo scorso anno, secondo un rapporto Nielsen, dei 71,6 milioni investiti nella pubblicità sul gioco la fetta più consistente (oltre l’86%) è finita sulla televisione. Sul piccolo schermo sono andati 61 milioni di euro così suddivisi: campagne istituzionali 2,3 milioni (+52,4% rispetto al 2015), giochi numeri e scommesse sportive 39,3 milioni (+71,4%), giochi online 14,3 milioni (-2,6%), lotterie 5,0 milioni (+20,3%). In totale gli investimenti sulla televisione sono aumentati nel 2016 del +40,7%. La radio ha invece raggiunto investimenti per 1 milione di euro. La fetta più grande, 956mila euro (+27% rispetto al 2015), è stata assorbita dai giochi numeri (Lotto, 10eLotto, SuperEnalotto, Win for life, ecc), mentre sui giochi online sono stati spesi nel 2016 solo 26mila euro, dato che comunque equivale a quasi il doppio di quanto speso l’anno prima. La radio è stato il mezzo più apprezzato dagli operatori di gioco, visto che lo scorso anno gli investimenti sono cresciuti del +32,9%. Sui quotidiani invece sono stati spesi circa 4 milioni di euro. Se la parte più consistente, oltre 3,4 milioni (+73,3% rispetto al 2015), è stata assorbita da giochi numeri e scommesse sportive, la crescita percentuale più alta (+131,1%) è stata fatta registrare dalle campagne di tipo istituzionale (spesi circa 372mila euro). In crescita anche gli investimenti su internet. I 4,4 milioni spesi nel 2016 rappresentano infatti un dato in crescita del +6,3% rispetto ai circa 4,2 milioni del 2015. Su internet 2,3 milioni di euro (+134% rispetto al 2015) sono stati investiti su pubblicità riguardanti giochi numeri e scommesse sportive, con quest’ultime che hanno concentrato la maggior parte della spesa. E’ stata di 1,6 milioni (-44%) la spesa per campagne istituzionali. Calano a sorpresa (-4,6%) gli investimenti (354mila euro) sul gioco online, mentre è quadruplicata (262mila euro) la spesa per le lotterie.